Italian Arbitration Day, il resoconto della prima edizione. Anche la ministra Cartabia tra gli speaker
Oltre 200 professionisti, accademici e studiosi di diritto, provenienti da tutto il mondo si sono riuniti il 9 giugno a Roma, in occasione della 1° Giornata Italiana dell’Arbitrato (IAD – Italian Arbitration Day), organizzata dall’AIA- Associazione Italiana per l’Arbitrato e da CAM- Camera Arbitrale di Milano.
L’evento è destinato a diventare annuale, in alternanza tra Roma e a Milano: la seconda edizione dell’IAD avrà luogo infatti a Milano l’8 giugno 2023.
Cresce ancora la diffusione dell’arbitrato
Tra i dati diffusi in occasione dell’IAD, quelli raccolti dalla Camera Arbitrale di Milano sulla diffusione dell’arbitrato come mezzo di risoluzione delle controversie.
La CAM ha registrato un incremento del 21% delle domande di arbitrato depositate in 3 anni (2019-2021); nei primi 5 mesi del 2022 (gennaio-maggio) l’aumento delle domande rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è del 27%. Nello stesso periodo, si è registrata una notevole crescita delle controversie che riguardano l’affitto di ramo d’azienda e appalto, anche a causa degli strascichi della pandemia e dell’aumento dei prezzi dell’energia; sebbene il settore energetico abbia fatto registrare un aumento delle domande di arbitrato non altrettanto marcato.
I temi della giornata e i saluti della ministra Cartabia
Il titolo di questa prima edizione di IAD era “La riforma del diritto arbitrale italiano: una prospettiva internazionale”. La legge delega sulla riforma del processo civile (legge n.206/2021) ha infatti recentemente introdotto, tra l’altro, l’obbligo per gli arbitri di dichiarare la propria indipendenza e imparzialità, e rimosso il divieto degli stessi di far ricorso a misure cautelari. Aggiustamenti che dovrebbero contribuire a rendere l’Italia più “arbitration-friendly”.
I lavori sono stati aperti, in particolare, dai saluti della ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha sottolineato l’importanza del mezzo arbitrale in affiancamento alla giustizia ordinaria, sia in ottica di efficientamento della macchina della giustizia che di avanzamento culturale: la competenza e la professionalità di chi gestisce le procedure arbitrali rappresentano, secondo la ministra, delle “salvaguardie speciali” che contribuiscono a migliorare il sistema giudiziario in generale.
Dopo i saluti istituzionali, la giornata IAD ha visto susseguirsi 4 sessioni tematiche: la prima dedicata all’obbligo degli arbitri di rilasciare la dichiarazione di indipendenza al momento dell’accettazione dell’incarico. La seconda dedicata ai provvedimenti cautelari, sull’attribuzione di tali poteri agli arbitri ovvero al giudice ordinario. La terza ha riguardato la legge applicabile al merito della controversia e, in particolare, i criteri adottati dagli arbitri per determinare la legge sostanziale applicabile in assenza di un accordo delle parti. La quarta sessione si è occupata di analizzare il tema dell’esecuzione dei lodi arbitrali stranieri in Italia.
Il commento
“Le controversie – ha dichiarato Stefano Azzali (nella foto), direttore generale della Camera Arbitrale di Milano – rallentano l’attività di un’azienda e, soprattutto se protratte nel lungo periodo, ostacolano gli investimenti e l’occupazione. Sempre più imprese negli ultimi anni stanno riconoscendo il valore dell’arbitrato, per la sua capacità di risolvere le liti in modo rapido e con costi certi e predeterminati; lo confermano i nostri dati: in tre anni in CAM le domande di arbitrato sono aumentate del 21%. In questo contesto la riforma Cartabia non solo dà una spinta verso la modernizzazione del sistema giustizia in generale e dell’arbitrato, ne colma le lacune, ma soprattutto porta l’Italia a diventare un Paese “arbitration friendly”, con effetti economici interessanti: finalmente si consente all’Italia di accrescere il proprio peso nel panorama dell’arbitrato internazionale, rendendo questo Paese una sede sempre più appetibile per lo svolgimento di procedure arbitrali e contribuendo così all’attrazione degli investimenti esteri. Si tratta di una triplice elica per la nostra economia e per il sistema economico. Come tutte le riforme è certamente migliorabile, occorre ora stare attenti ad alcune declinazioni operative e ad alcuni passaggi delicati come il principio di rotazione degli arbitri, che rischia di inficiare una delle caratteristiche cardine dell’arbitrato, rappresentata dalla competenza degli arbitri. Come CAM siamo pronti a fare la nostra parte e siamo a disposizione come tecnici della materia per valorizzare al meglio questo strumento, davvero utile al sistema giustizia e al sistema economico”.