Il sito: 4 requisiti su cui riflettere
di Giulia Picchi*
Sempre più studi si lamentano di non essere completamente soddisfatti del loro sito internet: alcuni lo giudicano “vecchio” e non più adeguato a rappresentare la loro realtà, altri semplicemente non lo percepiscono in linea con gli obiettivi desiderati. D’altra parte spesso il sito dello studio è il “prodotto” di una felice intuizione ormai però decisamente datata (tanto che in alcuni casi lo studio può vantarsi di essere stato uno dei primi a dotarsene): nonostante la lungimiranza, i cambiamenti sono stati tanti e tali da farlo risultare inadeguato persino agli occhi del suo creatore. Che il sito internet sia diventato uno strumento di marketing ormai indispensabile non lo diciamo noi ma quegli stessi professionisti che ammettono di acquisire nuovi clienti grazie alla loro presenza online. D’altra parte non c’è tanto da sorprendersi se solo ci si sofferma a pensare quante ore tutti noi passiamo davanti a un computer …per non parlare del tempo che spendiamo navigando con il cellulare o con un tablet. Entrando nel vivo del discorso, la prima delle regole (di marketing) che vengono più spesso infrante è quella che detta l'obbligo di differenziarsi, di trovare una propria formula per rendersi unici e immediatamente riconoscibili fra tutti i numerosi, concorrenti. Il risultato: una sovrabbondanza di siti strutturati tutti nello stesso modo, che offrono le stesse funzioni e che, altrettanto di frequente, ripropongono le foto delle scale del tribunale, il martello del giudice, le sale riunioni e la biblioteca dello studio. Senza avere l’intenzione di esaurire i requisiti che il sito internet di uno studio o di un professionista dovrebbe avere, vogliamo qui ricordarne almeno quattro:
• proporsi come punto di riferimento;
• supportare il brand, il nome dello studio;
• rinforzare le relazioni esistenti;
• essere uno strumento di recruiting.
A questi, ci permettiamo di aggiungerne un quinto noi: costituire un ponte verso il futuro! Ma vediamoli uno per volta in estrema sintesi. Proporsi come punto di riferimento. A livello più elementare, il sito deve poter aiutare i visitatori a raccogliere informazioni in merito allo studio e alle persone che ci lavorano. Questa affermazione contiene a sua volta una serie di considerazioni, eccone alcune. Un vostro potenziale cliente sarebbe in grado di evincere dal sito la vostra professionalità e quella delle risorse che operano nelle diverse aree di practice? Siete certi che il linguaggio che state usando sia davvero comprensibile? In generale il sito è aggiornato e facile da usare? Supportare il brand, il nome dello studio. Perché sia veramente uno strumento efficace, il sito ha il compito di supportare il brand e rafforzare il nome dello studio. Pochi però lo fanno. Fino a che punto il sito è originale e diverso da quello degli altri professionisti che il vostro potenziale cliente sta esaminando? Alla fine del suo tour virtuale, di che cosa si ricorderà? Non dimenticate che il cliente sta verificando se voi siete il professionista giusto per lui e per capirlo deve innanzitutto potervi distinguere da quello dei vostri competitor! Rinforzare le relazioni esistenti Il sito internet dello studio può (e dovrebbe) anche contribuire a rafforzare le relazioni con i clienti fornendo informazioni e offrendo servizi e opportunità di scambio e collaborazione on-line. Tra le vie per farlo, una è senz’altro quella di dotarsi di una extranet che renda accessibili i servizi anche al di fuori degli orari “fatturabili”. Oltre a mettere a disposizione della documentazione riservata sono diverse le opportunità per sfruttare uno spazio accessibile al cliente tramite una password personale -avete mai fatto una riflessione in questo senso? E ne avete fatta un’altra in merito al rapporto tra sito e social media? Solo per citarne uno, è opportuno sottolineare che, sebbene un po’ lentamente, stanno sempre più spesso facendo capolino nel panorama telematico degli studi e accanto al “sito istituzionale”, anche i blog. Fatti bene, i blog sono in grado di attrarre l’interessamento di esperti e media oltre naturalmente all’attenzione dei clienti e dei prospect. Tutto sta nell’utilizzarli correttamente (!) ma i benefici sono tangibili e diversi: da una migliore indicizzazione nei ranking dei motori di ricerca al posizionamento forte come “esperti di” solo per citarne due. Essere uno strumento di recruiting Il sito dello studio ha anche il compito di proporsi come strumento di recruiting: a parte dalle relazioni personali, gli studenti e i professionisti che desiderano sottoporre la propria candidatura, raccolgono le prime informazioni proprio dal sito. Si parla dei talenti dello studio, la risorsa indispensabile di ciascuna realtà professionale. Eppure, non sono molti quelli che dedicano al recruiting una speciale attenzione: nella migliore delle ipotesi, in una pagina uguale a tutte le altre, è presente solo un modulo da compilare. Un peccato visto che, soprattutto i giovani appena laureati, hanno un fortissimo senso di appartenenza e cercano studi in cui i valori siano non solo condivisi ma anche promossi in tutti i modi, compreso attraverso il sito. Certo le riflessioni da fare quando ci si interroga sull’efficacia del proprio sito internet non si esauriscono qui. Speriamo, come si dice, di aver almeno “gettato un sasso nello stagno”.
*Partner fondatore di marketude