Il denaro non dorme mai, ma gli avvocati gradirebbero

di nicola di molfetta

 

Come si misura il successo e la realizzazione professionale di un business lawyer? Nel recente passato, l’affermazione di un avvocato d’affari era considerata direttamente proporzionale ai suoi guadagni e al suo status.

Reddito a sei o sette cifre, mostrine da partner sulla carta intestata dello studio o addirittura nome in ditta. Chi poteva vantare almeno due di queste “doti” andava senz’altro iscritto al club di quelli che contano nel giro.

Questo traguardo, in tempi di espansione economica e crescita non stop dei mercati era sentito alla portata di chiunque avesse voglia di mettersi in gioco e “rinunciare” a una decina d’anni della propria vita per dedicarsi senza sosta al proprio percorso di carriera.

Tra avvocati agli esordi e studio legale c’era una sorta di patto non scritto: “se vali e lo dimostri, denaro e partnership arriveranno”. Uno schema di crescita che aveva un prezzo alto ma che valeva la pena pagare considerata l’importanza del ritorno.

Chi decideva di stare al gioco, all’epoca, era cresciuto negli anni ’80. Aveva vissuto il mito di Wall Street, conosceva il senso di concetti come rampantismo.

La grande crisi post 2008, però, ha cambiato radicalmente lo scenario.

Il cinema racconta la generazione 1.000 euro. L’unica certezza che c’è nel mondo del lavoro, incluso quello dorato degli studi legali d’affari, è che non c’è nessuna certezza. Anche perché, con la recessione e la contrazione dei mercati, la necessità di proteggere il valore dell’equity in queste grandi organizzazioni implica uno straordinario restringimento degli spazi e delle possibilità di accesso alla partnership.

Nascono nuove forme d’inquadramento. Si diventa sempre più diversamente soci. «Alla fine è la stessa cosa», dicono in tanti. Il che, per molti aspetti è vero, ma ciò non toglie che l’esercito dei salary partner e dei counsel che fa capolino nella pianta organica degli studi, assieme alle 50 sfumature di associate, diventa sempre più vasto, mentre i soci “veri” sempre più dei panda.

Calati in questo contesto, gli avvocati millennial appaiono tendenzialmente portati a riconsiderare dal profondo i criteri con cui misurare la propria realizzazione professionale. E si rivelano sempre meno pronti a sacrificare la loro vita privata sull’altare della carriera che (forse) verrà.

Del resto, sul piano economico continuano a essere dei privilegiati. Sul punto, chi se lo fosse perso può riprendere il servizio pubblicato sul numero 78 di MAG e intitolato Avvocati d’affari: ecco quanto si guadagna. Un collaboratore “anziano” (ovvero con otto anni di militanza) di uno studio d’affari vanta un reddito che la media dei colleghi italiani raggiunge, sì e no, tra i 65 e i 69 anni d’età.

Con questa consapevolezza, la misura del privilegio del proprio status diventa un’altra. Non si pesa più al chilo, ma si lega alla qualità della vita che i nuovi professionisti riescono ad avere.

Il cambio di paradigma, per chi guida queste law firm ha rappresentato una vera e propria rivoluzione. La gestione dei talenti ha cominciato a rispondere a criteri totalmente diversi. La capacità di attrarre o trattenere risorse ha richiesto l’adozione di nuove forme organizzative e il ricorso a modelli che vent’anni fa nessuno avrebbe mai osato proporre. Si parla di smart working, lavoro part time, welfare. La variabile tempo diventa la vera moneta di scambio. La libertà, il valore percepito nella collaborazione tra avvocati e studio d’appartenenza.

La cover story di questo numero di MAG, firmata da Rosa Ilaria Iaquinta, fotografa questo mutamento dei tempi. Illustra tutti gli sforzi che gli studi d’affari stanno compiendo per far crescere nei loro avvocati la percezione dell’attenzione che ad essi è rivolta da queste strutture e che si traduce nella restituzione di spazio e tempo alla dimensione privata della loro vita.

“Il denaro non dorme mai”? I nuovi avvocati d’affari, invece, di tanto in tanto gradirebbero.

QUESTO ARTICOLO APRE IL NUOVO NUMERO DI MAG. CLICCA QUI E SCARICA GRATIS LA TUA COPIA

sommario

 

  • INZAGHI ENTRA IN BELVEDERE
  • PIERANTONIO MUSSO RITORNA IN HOGAN LOVELLS
  • DE VECCHI E MONDIA NUOVI CO-MANAGING PARTNER DELL’AREA EUROPA DI ANDERSEN
  • NUOVO CDA PER TRENITALIA
  • MARISTELLA COCCÌA NUOVA SENIOR ASSOCIATE DI TOFFOLETTO DE LUCA TAMAJO
  • DIEGO NAPOLITANO DA UNICREDIT PRONTO A ENTRARE IN UBI BANCA
  • BOZZA E CAPELLO PASSANO A OSBORNE CLARKE
  • CLEMENTE SARDI È IL NUOVO GC DI SATISPAY
  • DUFF & PHELPS CRESCE IN ITALIA CON LA DIVISIONE BUSINESS VALUATION
  • SANDRI NUOVO SENIOR LEGAL COUNSEL PER L’ITALIA DI DANA INCORPORATED
  • NUOVE NOMINE IN POSTE VITA 
  • RAFFAINI PASSA A NEULIFT
  • IL FINTECH INCONTRA L’ASSICURATIVO: IL CASO DI PRIMA ASSICURAZIONI
  • FABIO MARIA GUIDI PASSA A DENTONS
  • GIANNI MION E ROBERTO POLI NELL’ADVISORY BOARD DI LEONARDO&CO.
  • DUCCIO MARCONI ENTRA IN CHEBANCA! COME DIRETTORE CENTRALE CF
  • ANNAMARIA ZANNI ENTRA IN BIRRA PERONI
  • LA GALLERIA DI MILANO FESTEGGIA 150 ANNI, CENA FIRMATA CRACCO 

Barometro
L’ACETO BALSAMICO DI MODENA PARLA INGLESE
Gatti Pavesi Bianchi e Allen & Overy nel passaggio di Acetum ad Associated British Foods 

Scenari
ORGANIZZATO, EFFICIENTE, INNOVATIVO: LO STUDIO LEGALE 4.0 SECONDO SIMONTACCHI
Come cambiano gli studi legali d’affari chiamati a fronteggiare l’evoluzione dei mercati? MAG ne ha parlato con il co-managing partner di BonelliErede 

Il trend
SMILE YOU’RE A BUSINESS LAWYER
Il benessere dei collaboratori diventa una priorità negli studi legali d’affari. MAG ha curiosato tra le misure più innovative adottate dalle insegne attive in Italia per motivare i propri professionisti  

Il caso
UNA MAGNA CARTA PER IL BENESSERE
In Linklaters, soci e collaboratori hanno codificato i valori dello studio e li hanno elencati in un documento aperto. Un percorso durato tre anni e che MAG racconta in esclusiva

Qui Padova
SAT, LAW FIRM A MISURA DI TERRITORIO
Capacità multidisciplinare, attenzione all’impresa. I fondatori dell’associazione nordestina spiegano a MAG come è nato questo progetto e come pensano di farlo crescere

Faccia a faccia
QUAINI: «LA MIA SCOMMESSA SI CHIAMA ALITALIA»
Il general counsel dell’ex compagnia di bandiera italiana ha aperto le porte dell’ufficio legale a MAG 
di rosailaria iaquinta

Scenari giurisprudenziali
QUEL CLIENTE È MIO, CONCORRENZA SLEALE TRA AVVOCATI
di francesco rampone

Follow the money
BITCOIN CONTRO TUTTI
di laura morelli

Frontiere
DA BANCA VALSABBINA A CREDIMI, IL FINTECH INCONTRA IL FACTORING
Da un lato la banca e un veicolo ad hoc, dall’altro le imprese. In mezzo una piattaforma, frutto delle modifiche alla 130/99, che consente la cartolarizzazione dei crediti. Ecco come funziona
di laura morelli

Case history
ELLIOTT L’HEDGE COMPRA ITALIA
Dal Milan ad Alitalia, passando per gli hotel Bauer e Manutencoop. Il fondo specializzato in special opportunities fiuta il business tricolore. E punta solo a ritorni a doppia cifra

Diverso sarà lei
DA VALORE D UN MANIFESTO PER L’OCCUPAZIONE FEMMINILE
di rosailaria iaquinta

Speciale
LEGALCOMMUNITY LABOUR AWARDS 2017
I protagonisti del settore sono stati celebrati in una esclusiva serata di gala

Food&business
SALUTARE, BIO,MA ANCHE “PORN”: FOOD IS THE NEW FASHION
Rapporto Coop: per gli italiani il cibo diventa terapia, estetica ed espressione della propria identità

Kitchen Confidential
AIMO E NADIA IERI, OGGI E DOMANI: L’UNIONE FA LA FORZA
Il difficile passaggio generazionale. Il nuovo corso. E i progetti futuri raccontati a MAG da Stefania Moroni con gli chef Pisani e Negrini
di gabriele perrone

Calici e pandette
VIII DECUMANO, PRIMITIVO SENZA CRISI D’IDENTITÀ
di uomo senza loden

Le tavole della legge
AL CANTEEN L’ESTATE NON FINISCE
di giacomo mazzanti

Istruzioni per l’uso
AVVOCATI IN SOCIETÀ, ECCO COME
di mario alberto catarozzo

L’intervento
UN MONDO DI DATI CONDIVISI
di giovanna r. stumpo

AAA cercasi
La rubrica Legal Recruitment by legalcommunity.it registra questa settimana 21 posizioni aperte, segnalate da 10 studi legali

 

SHARE