Il Consiglio Ue esclude l’arbitrato dalle sanzioni contro la Russia

Gli arbitrati internazionali non saranno intaccati dalle sanzioni UE contro la Russia. Lo ha chiarito il nuovo pacchetto di sanzioni adottato dal Consiglio dell’Unione europea il 21 luglio 2022 (Regolamento 2022/1269), che contiene un’espressa esenzione per tutte quelle transazioni necessarie a “garantire l’accesso a procedimenti giudiziari, amministrativi o arbitrali in uno Stato membro, nonché per il riconoscimento o l’esecuzione di una sentenza o di un lodo arbitrale pronunciati in uno Stato membro”.

Un obiettivo raggiunto anche grazie all’impegno congiunto di sei istituzioni arbitrali europee, fattesi portavoce delle istanze della comunità arbitrale internazionale, dirette sì a sostenere il fronte comune europeo contro l’aggressione ai danni dell’Ucraina, ma anche a garantire l’accesso a un sistema giuridico sicuro e ben funzionante per il commercio internazionale. Si è trattato, nello specifico, dell’Istituto di Arbitrato della Camera di Commercio di Stoccolma (SCC), del Centro Internazionale di Arbitrato di Vienna (VIAC), dell’Istituto di Arbitrato della Camera di Commercio della Finlandia (FAI), della Camera Arbitrale di Milano (CAM), dell’Istituto Arbitrale Tedesco (DIS) e del Centro Arbitrale Svizzero.

Il commento

“Il chiarimento fornito dall’UE – ha dichiarato Stefano Azzali, direttore generale della Camera Arbitrale di Milano – viene accolto con favore. La nuova disposizione – che esclude l’arbitrato dal regime sanzionatorio dell’UE – mira a fornire alla imprese strumenti efficaci per far valere I propri diritti legali nei confronti delle società sottoposte a sanzioni, perfettamente in linea con l’intento della legislazione europea. L’azione congiunta delle istituzioni firmatarie è un perfetto esempio di come le istituzioni arbitrali collaborino per la promozione dell’arbitrato, garantendo l’accesso alla giustizia, la parità di trattamento delle parti, pur nella più ampia convinzione del sostegno al fronte comune europeo di contrasto alle azioni repressive ai danni dell’Ucraina e, nel contempo, consapevoli della necessità di garantire l’accesso ad un sistema giuridico sicuro e ben funzionante per il commercio internazionale”. 

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