Il 57% del fatturato della Best 50 di MAG fa capo ai primi 10 studi
di nicola di molfetta
Uniti si vince. O almeno ci si prova. Digitalizzazione a parte, la principale tendenza che caratterizza il mercato dei servizi legali d’affari è rappresentata dalle integrazioni fra studi. Pur seguendo obiettivi e strategie non sempre analoghe, sono tantissime le realtà di ogni dimensione che hanno pianificato e messo a segno fusioni o alleanze con l’intento di aumentare la massa critica, rafforzare le competenze, realizzare economie di scala o gestire un passaggio generazionale e, in definitiva, ampliare la propria fetta di mercato.
Il trend è evidenziato anche dalla Best 50 di MAG che, nell’ultima edizione (si confronti il numero 216 della rivista), ha visto le prime 10 insegne in classifica mettere assieme il 57% dei 3,4 miliardi di fatturato mosso dal campione. Se si considerano le prime 25 realtà in questione, invece, la percentuale sfiora l’84%. Entrambi questi dati evidenziano un aumento rispetto al 49% che nel 2018 faceva capo ai primi 10 studi d’affari attivi in Italia e al 77% che era nelle mani dei primi 25.
L’anno, come noto, è cominciato con due big deal. Il super merger che a livello globale ha sancito la fusione tra Allen & Overy e Shearman & Sterling, e la fusione tutta italiana tra le super boutique Pedersoli e Gattai. Dalla prima operazione è nato uno studio che, a livello mondiale, oggi conta all’incirca 4.000 avvocati nel mondo: il 30% negli Stati Uniti, il 30% nel Regno Unito e il 40% in altri importanti centri finanziari, tra cui Milano e Roma. Nel nostro Paese, un effetto dell’operazione è stato l’arrivo, nella sede di A&O Shearman guidata dal socio Stefano Sennhauser, dei partner Andrea De Pieri (private equity, corporate finance e real estate) ed Emanuele Trucco (capital markets e m&a). Un passaggio pianificato da tempo ma che grazie al perfezionamento del merger a livello globale ha beneficiato di un’accelerazione in linea con il piano strategico di crescita e sviluppo dello studio che ora, nel nuovo assetto da global élite firm, punta a crescere in maniera importante anche in Europa e quindi in Italia.
L’unione da cui è nato lo studio PedersoliGattai, invece, ha creato un nuovo campione della élite nazionale dal momento che la fusione tra le associazioni originarie con l’integrazione di un nutrito gruppo di professionisti ex BonelliErede, ha dato vita a un’organizzazione che è entrata da subito nel cosiddetto club 100 del settore, ossia nel novero degli studi legali d’affari che nel Paese fatturano più di 100 milioni di euro. Nella prospettiva del mercato interno, dunque, non c’è dubbio che questa operazione non solo sia stata la più rilevante dell’anno ma, con ogni probabilità, può essere considerata la più importante di sempre. Basti considerare le cifre: oltre 350 professionisti, di cui 63 soci, tra le sedi di Milano, Roma e Torino, che ne hanno fatto una “powerhouse” della consulenza legale in corporate m&a, banking & finance e litigation high-end, potendo annoverare 41 ranking individuali nelle classifiche stilate da Chambers & Partners. La governance dello studio vede Carlo Pedersoli nella carica di presidente e Bruno Gattai quale managing partner che, insieme ai due deputy managing partner Stefano Cacchi Pessani e Carlo Re, siedono anche nel più ampio Comitato Esecutivo, nel quale, per questo primo mandato, sono equamente rappresentati i gruppi fondatori (di cui fa parte il team ex BonelliErede che ha seguito Carlo Montagna e di cui abbiamo parlato nel numero 205 di MAG). L’unico precedente di questo deal potrebbe essere considerata l’integrazione di Lombardi in BonelliErede risalente ormai al 2019. Un’operazione che,…
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