I piani di Charles Russel Speechlys per l’Italia

di giuseppe salemme

Le radici dello studio legale Charles Russell sono profonde: arrivano fino all’Inghilterra di fine Ottocento. Ma è nel novembre 2014 che la law firm raggiunge la conformazione odierna, grazie alla fusione con un’altra insegna britannica, Speechlys Bircham.

Inizia lì la storia recente di Charles Russell Speechlys. Lo studio parte con circa 500 professionisti e 130 milioni di sterline di ricavi; nei dieci anni successivi arriva a superare quota 700 avvocati e 200 milioni di fatturato a livello globale. Espande la presenza in Medio Oriente (Doha e Dubai) e Asia (Hong Kong e Singapore), e rafforza le sedi già attive in Francia (Parigi), Svizzera (Ginevra e Zurigo) e Lussemburgo: i target sono i principali centri finanziari internazionali, per uno studio che può vantare uno dei più grandi e specializzati dipartimenti private clients d’Europa.

Nel 2022 la firm incarica Nicola Saccardo di costituire e sviluppare una practice focalizzata sull’Italia. Avvocato e commercialista specializzato in fiscalità dei patrimoni, Saccardo era arrivato a Londra nel 2011 con Nctm, ed era poi passato a dirigere la sede londinese di Maisto e associati. «Mi ha subito attratto l’opportunità di costituire il dipartimento italiano di uno studio internazionale così rinomato nell’assistenza a clienti privati, famiglie imprenditoriali e family office» racconta oggi Saccardo a MAG. «Con circa 90 professionisti dedicati, parliamo del dipartimento private clients più importante di Londra».


Il team italiano cresce progressivamente nei due anni seguenti, con gli arrivi di Gabriele Colombaioni e Alessandro Leardini (da Maisto), Daniele Mologni (da Pwc) e Davide Cotroneo (da Chiomenti): tutti fiscalisti, tutti attivi da Londra. Avere team di professionisti decentrati rispetto alle loro giurisdizioni di competenza caratterizza da sempre la strategia dello studio, fortemente orientata ad assistere Hnwi ovunque nel mondo, offrendo parimenti competenze di alto livello su istituti di matrice tipicamente anglosassone (come il trust). Ma lo studio sceglie comunque di aprire una sede a Milano.

L’ufficialità arriva a novembre 2024, quasi a commemorare il decennale esatto dal merger con Speechlys Bircham. Come responsabile della nuova sede viene scelta Maria Cristiana Felisi, avvocata esperta in diritto famiglia e gestione patrimoniale. Cresciuta professionalmente nello studio di Angelo Carlo Pelosi e poi in Pavia e Ansaldo, nel 2017 aveva costituito la practice civilistica dello studio Maisto e associati: è lì che lei e Saccardo lavorano insieme per la prima volta. Sempre da Maisto, la segue in Charles Russell anche il counsel Giovanni Angelini.

In queste settimane MAG ha seguito da vicino le vicende di quella che è l’ennesima insegna legale internazionale a puntare sull’Italia. Una mossa motivata dalla sempre maggiore attrazione che il nostro Paese esercita sulle grandi famiglie imprenditoriali, ma che vuole svilupparsi anche oltre. I nuovi uffici, con vista su Piazza Duomo, sono provvisori; l’headquarter milanese definitivo dovrebbe essere ufficializzato a breve. Ma sarà un luogo in cui, assicurano Saccardo e Felisi, ci sarà tanto spazio per crescere.

Come raccontereste Charles Russel Speechlys a chi non lo conosce?

Nicola Saccardo (N.S.): Lo studio di oggi nasce da una fusione di grande successo, risalente al 2014, che diede origine al dipartimento legale specializzato nell’assistenza a private clients più importante di Londra. Nel Regno Unito lo studio è sostanzialmente un full service, con private clients, real estate, litigation, corporate and commercial come service line principali; lo stesso vale per la sede di Parigi. In altri Paesi invece l’espansione spesso si è concentrata su practice specifiche: corporate, tax e fondi in Lussemburgo; litigation e private clients in Svizzera; real estate e infrastrutture in Medio Oriente. In ogni caso, la strategia dello studio è imperniata sul capitale privato: private clients, private business e family office, e sull’internazionalità della struttura e delle competenze.

Perché l’Italia?

N.S.: L’interesse dello studio per l’Italia è cresciuto di pari passo con il flusso di Hnwi verso il nostro Paese, che negli ultimi anni si è dimostrato molto attrattivo. In più, in Italia ci sono tante importanti famiglie imprenditoriali, che rappresentano la clientela ideale per i servizi che offriamo. Sono i punti che mi convinsero a entrare in Charles Russell due anni fa, e a costruire un team dalle forti competenze in materia fiscale.

E oggi? Da cosa nasce l’esigenza di aprire a Milano?

N.S.: Riflette sicuramente la necessità di seguire più da vicino i clienti che si sono trasferiti qui da ogni parte del mondo. Fisco, diritto di famiglia, real estate residenziale: ci occupiamo di assistere chi cambia Paese in tutte le tipiche attività a cui va in contro, dall’acquisto della casa, al cambiamento della legge successoria, al regime patrimoniale tra i coniugi. È per questo che abbiamo scelto Maria Cristiana e Giovanni, le cui competenze in diritto di famiglia, successorio e nella gestione patrimoniale integrano perfettamente quelle che già avevamo.

Maria Cristiana Felisi (M.C.F.): L’altra parte della strategia su Milano è incrementare la clientela italiana: famiglie, Hnwi, family office. Ne seguiamo già diversi; e anche loro beneficeranno dell’internazionalità della nuova struttura. Ormai la mobilità è cosa di tutti i giorni, e molte grandi famiglie hanno attività, beni o semplicemente vivono in luoghi del mondo diversi. Poter contare sulle competenze di un team internazionale è importante, e abbiamo già riscontrato l’interesse di molti soggetti.

La leadership rimarrà decentrata? Prevedete trasferimenti da Londra a Milano?

N.S.: Non escludiamo nulla. Siamo in un momento di forte crescita, e sicuramente continueremo ad avere innesti in entrambe le sedi. Io sicuramente verrò frequentemente a Milano, anche se rimarrò basato a Londra.

Nello studio avete altri esempi di team focalizzati su uno specifico Paese ma gestiti dall’estero?
N.S.: Assolutamente sì. Quella di costituire practice specializzate anche in giurisdizioni in cui non abbiamo uffici fisici è una scelta strategica su cui lo studio punta molto. Perché permette di seguire meglio alcuni clienti: abbiamo, ad esempio, un team di avvocati americani basato in Asia, attivo lì da tempo e unitosi a noi due anni fa, a Singapore. A Londra abbiamo uno degli avvocati canadesi più noti al mondo per l’assistenza a famiglie latinoamericane. E in generale abbiamo molti professionisti qualificati in altre giurisdizioni ma attivi da Londra: in genere sono specializzati in trust, istituto la cui regolamentazione rinvia spesso a leggi di matrice anglosassone.

Quali prospettive vedete per la sede italiana in termini di sviluppo delle competenze offerte?

M.C.F.: Ci aspettiamo un’espansione importante nelle aree tax e private clients. Ma anche nel real estate non residenziale, ad esempio quello concentrato sull’hotellerie. Cose che già facciamo, ma che vorremmo espandere. Lo stesso vale per tutta l’attività imprenditoriale delle famiglie che assistiamo, o dei loro family office: investimenti, immobiliare, potenziale contenzioso, acquisizioni.

Come intendete crescere? Profili giovani o senior?

N.S.: Sicuramente avremo bisogno di giovani, ma non escludiamo l’ingresso di persone con una seniority differente. Valuteremo caso per caso, guardando alle singole caratteristiche e alle possibili sinergie con le attività e la strategia dello studio.

M.C.F.: Puntiamo a creare un team di professionisti in grado di accompagnare i clienti nella realizzazione delle loro visioni, sia imprenditoriali che familiari, rispettandone le dinamiche e i valori e utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per raggiungere il risultato. Qualcosa per cui è indispensabile una profonda conoscenza giuridica.

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