HOGAN LOVELLS E R&P VINCONO PER GOOGLE E YOUTUBE
Hogan Lovells e R&P Legal hanno assistito Google e Youtube nel giudizio cautelare promosso da Delta Tv srl al Tribunale di Torino. Delta Tv chiedeva la rimozione di alcuni video caricati sulla piattaforma web.
Il Tribunale torinese ha rigettato le pretese della ricorrente sottolineando che la piattaforma di videosharing Youtube è un mero hosting passivo e, come tale, ha l'obbligo di attivarsi per la rimozione dei contenuti asseritamente illeciti solo dietro segnalazione specifica del titolare dei diritti che contenga l'elenco degli url, ossia degli indirizzi delle pagine web corrispondente ai video di cui si afferma l'illiceità.
Google Inc e YouTube LLC sono assistiti dagli avvocati Massimiliano Masnada, Marco Berliri (nella foto), Luigi Mansani e Marta Staccioli dello studio legale Hogan Lovells, unitamente agli avvocati Pierluigi De Palma e Allegra Bonomo dello studio legale R&P Legal, i quali si dicono convinti che la decisione sarà confermata e «contribuirà a fare chiarezza sul ruolo e responsabilità degli Internet Service Provider nell'ambito del rapporto tra tutela dei diritti di proprietà intellettuale e tutela della liberta di informazione».
In estrema sintesi, partendo da un'approfondita analisi della normativa di settore, il Tribunale di Torino stabilisce che: a) non sussiste in capo a YouTube alcun obbligo di preventivo vaglio dell'effettiva titolarità dei diritti di autore in capo agli utenti che pubblicano i video sulla propria piattaforma; b) non sussiste altresì alcun obbligo di andare a ricercare i video illeciti eventualmente segnalati da chi si assume essere titolare esclusivo dei diritti di copyright sulla base di "una diffida generica contenente il solo titolo del prodotto audiovisivo"; c) l'obbligo di attivazione per YouTube sorge solo per effetto di una specifica segnalazione da parte del titolare dei diritti che contenga l'individuazione esatta dell'URL relativo al contenuto illecito oggetto della segnalazione.
Al riguardo, il Tribunale di Torino precisa che "è certamente vero che detta modalità di tutela implica un peculiare obbligo di facere (l'obbligo di sorveglianza e vigilanza in proprio) da parte del titolare del diritto d'autore violato, ma è anche vero che detta modalità è l'unica che consente di mantenere e attuare il favor alla diffusione dei servizi della società dell'informazione che il legislatore europeo e nazionale intende attuare e concretare". Infine il Tribunale, escludendo qualsiasi obbligo da parte di YouTube di attivarsi per impedire il nuovo caricamento in futuro di video illeciti da parte degli utenti, ha comunque riconosciuto che proprio YouTube mette a disposizione dei titolari dei diritti di copyright che non vogliano esporsi a nuove violazioni efficaci strumenti di tutela come il cd. Content ID, "idonea – a giudizio del Tribunale – ad intercettare preventivamente il caricamento di files violativi del diritto d'autore".
Si tratta di un'ordinanza che, seppure non definitiva e soggetta a possibile reclamo, segue i più recenti orientamenti della giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e degli Stati Membri come Francia e Spagna (si ricorda per tutte la recente sentenza di Appello del Tribunale di Madrid n. 11 del 14.01.2014 nella causa tra Telecinco e YouTube), delineando il punto di equilibrio tra la tutela dei diritti di proprietà intellettuale e quella della libertà di informazione e della neutralità del gestore di servizi di hosting come YouTube.