Herbert Smith Freehills: non solo life sciences

Non solo life sciences e biotech. A pochi mesi dall’apertura della sede milanese, Herbert Smith Freehills (Hsf)accresce la propria presenza in Italia anche nei settori TMT, energy, consumer goods e fashion, dove assiste importanti società quali Chevron, Eni, BAT, Casio e Trussardi.

«Il consolidamento della nostra presenza in Italia – spiega Laura Orlando (nella foto), managing partner della sede italiana – rientra in una precisa strategia di sviluppo. Se lo studio fin dall’apertura era già noto per il proprio posizionamento nel settore life sciences (grazie a clienti quali Gilead, Biogen, Roche, Takeda ed Eli Lilly, ndr), le condizioni del mercato hanno consentito un rapido potenziamento anche in ulteriori settori, accelerando il percorso di espansione che avevamo pianificato».

Un percorso che mira a valorizzare le potenzialità della law firm che, a livello internazionale, ha recentemente assistito realtà come Edf, Bp, WeiroWesfarmers.

Hsf amplia il suo raggio d’azione in Italia, non più solo pharma e life sciences: era un passo obbligato?
In verità il nostro raggio d’azione non è mai stato limitato a pharma e life sciences. Fin dall’apertura il nostro team si è occupato di proprietà intellettuale a 360 gradi.

Beh, in termini di posizionamento…
Certo, siamo consapevoli di essere particolarmente noti per il nostro posizionamento nel settore life sciences. Ciò nasce da ragioni storiche legate in parte al portafoglio particolarmente notevole di big pharma che annoveriamo tra le nostre clienti (tra cui Gilead, Biogen, Roche, Takeda, Lundbeck ed Eli Lilly) ed in parte alle vicende stesse che hanno portato all’apertura dell’ufficio italiano.

Ricordiamole…
Da anni il mio socio Sebastian Moore ed io ci eravamo trovati a lavorare insieme su grossi contenziosi farmaceutici multi-giurisdizionali e quindi nel momento in cui Hsf ha deciso di aprire un ufficio in Italia, la scelta di cominciare da qui era la più ovvia e naturale. Il nostro obiettivo tuttavia era quello di costituire fin da subito un grande “one-stop shop” in materia di proprietà intellettuale, per poi fare dell’Ip la practice trainante dell’ulteriore crescita dello studio.

Torniamo alle altre industry. Cosa ha determinato la scelta di puntare su Tmt, energy, consumer goods e fashion?
Il percorso di crescita è stato più rapido di quanto avessimo pianificato. Questo è stato senz’altro merito della reputazione di cui gode lo studio a livello internazionale, ma anche del fatto che l’integrazione dell’ufficio italiano con il network è stata davvero sorprendente. L’ufficio italiano è nato proprio con l’intendo di sviluppare la piattaforma pan-europea di Hsf e quindi fin dall’inizio non vi erano dubbi che il lavoro multi-giurisdizionale avrebbe avuto un’importanza fondamentale per la nostra offerta. Possiamo dire però che le cose sono andate ancor meglio del previsto.

Ovvero?
L’ufficio italiano ha assunto subito un ruolo chiave ed è stato capace immediatamente di attrarre mandati da grossi clienti anche al di fuori dell’area life sciences.

Me ne cita alcuni?
Le posso fare i nomi di Chevron ed Eni per l’energy, di Casio per il TMT e di Trussardi per il fashion. Questi sono solo alcuni tra i più importanti clienti che al momento stiamo assistendo specificamente in Italia.

E a livello internazionale?
Forniamo consulenza continuativa a Bp in vertenze di natura commerciale o aventi ad oggetto diritti Ip. Abbiamo assistito Weir nella due diligence IP volta all’acquisizione del colosso americano Esco Corporation, operante nel settore minerario. E ancora, abbiamo assistito Wesfarmers sulle questioni Ip connesse all’acquisizione della catena di negozi Homebase e alla successiva cessione nel 2018, occupandoci della redazione di contratti di licenza e della registrazione di marchi e design in tutta l’Unione Europea.

Moda, Energy, Tmt: come saranno coperte queste industry? E da che punto di vista, in termini di practice area?
Al momento la nostra offerta è essenzialmente Ip. Accompagniamo i nostri clienti passo passo in tutte le fasi, dalla valorizzazione e identificazione degli asset immateriali alla valutazione strategica, dalla registrazione dei diritti all’eventuale tutela giudiziale e stragiudiziale. Ci occupiamo poi anche di tutte le questioni contrattuali e commerciali connesse. La costituzione di nuove practice area sarà indirizzata dalle esigenze che ci saranno manifestate dalle clienti, con cui cerchiamo sempre di avere un dialogo da partner commerciali che vada al di là del mero servizio legale.

Chi sono i professionisti che se ne occuperanno?

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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