Grimaldi vince con i bondholders italiani contro SNS Bank. L’Olanda dovrà risarcire 805 milioni

Grimaldi studio legale, con un team guidato dal partner Luca Dezzani (nella foto), ha assistito 500 risparmiatori italiani che si sono opposti alla decisione della banca olandese SNS Bank di non riconoscere alcun indennizzo per le obbligazioni che sono state loro espropriate nel febbraio 2013.

Il Tribunale di Amsterdam ha condannato l’Olanda ad un risarcimento complessivo di 805 milioni di euro, oltre agli interessi dalla data dell’esproprio (al tasso del 2-3%). Nello specifico, agli obbligazionisti subordinati della holding SNS REAAL è stato riconosciuto un risarcimento del 65% del valore nominale, oltre agli interessi legali maturati, portando quindi il risarcimento a circa l’80% del valore nominale. Gli obbligazionisti subordinati della banca SNS Bank si sono visti riconoscere un risarcimento del 75% del valore nominale dei titoli, che con gli interessi – portano – il risarcimento a oltre il 90% del valore nominale.

Lo stato olandese aveva infatti affermato che non sarebbe stato riconosciuto alcun indennizzo, in quanto la banca non aveva più nessun valore e, di conseguenza, neanche i propri titoli subordinati. L’azione legale promossa dall’avvocato Dezzani ha dimostrato che questo assunto non corrispondesse a realtà. Il Tribunale olandese aveva infatti affidato ad un pool di esperti la valutazione dei titoli subordinati oggetto di esproprio, che hanno hanno determinato i valori delle obbligazioni subordinate sulla base dell’attualizzazione dei flussi di cassa derivanti dalla vendita degli assets della banca (in uno scenario di medio-lungo periodo) ed il ripagamento dei vari creditori.

La bontà  della decisione del Tribunale olandese è riprovata dal fatto che la SNS Bank (ora De Volks Bank) non era una banca decotta al momento dell’esproprio, in quanto è stata in grado di produrre utili annuali per oltre 300 milioni di euro negli esercizi successivi all’esproprio. Allo stato olandese sarebbe stato sufficiente privatizzare una quota del capitale della banca (espropriata nel 2013 a danno degli obbligazionisti subordinati) per pagare gli indennizzi agli obbligazionisti subordinati.

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