Greco è il nuovo presidente del Cnf

Era dato per favorito. E alla fine, l’avvocato Francesco Greco (nella foto) è stato eletto quale nuovo presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) per i prossimi quattro anni (il mandato scadrà nel 2026). Succede a Maria Masi, prima presidente donna nella storia dell’istituzione.

Greco, avvocato civilista, classe 1962, ha ricoperto la carica di vicepresidente nel corso della passata consiliatura del Cnf, ed è stato presidente dell’Ordine degli avvocati di Palermo per due mandati, dal 2010 al 2018. In precedenza, dal 2000 al 2002, è stato anche al vertice dell’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga).

I due vicepresidenti eletti sono Patrizia Corona (Foro di Trento), in rappresentanza del distretto di Corte di Appello di Trento, riconfermata nel ruolo già ricoperto nella consiliatura appena terminata, e Francesco Napoli (Foro di Palmi) del distretto di Reggio Calabria. Per la carica di segretaria è stata eletta Giovanna Ollà (Foro di Rimini) del distretto di Corte di Appello di Bologna e tesoriere è Donato Di Campli (Foro di Pescara), in rappresentanza del distretto di Corte di Appello de L’Aquila.

«Ringrazio i consiglieri nazionali per la fiducia», è il primo commento del neo presidente Francesco Greco che ha proseguito: «Sono lieto di potermi impegnare ancora al servizio degli avvocati e dell’avvocatura, nella difesa dei valori che essa rappresenta per la piena ed effettiva tutela dei diritti e con l’obiettivo di affrontare immediatamente con misure adeguate la crisi economica, e l’inammissibile gender gap reddituale, che da tempo colpisce la professione».

Tra le priorità del suo mandato, una costante presenza dell’avvocatura nell’elaborazione delle riforme e dei correttivi alle ultime leggi in materia di giustizia sui quali è al lavoro il ministro Carlo Nordio.

«È necessario introdurre un sistema oggettivo di valutazione dell’efficienza di ciascun singolo processo – afferma Greco –, è intollerabile che dell’inefficienza del sistema giudiziario nessuno risponda. In ogni sistema produttivo ciascuno è chiamato a dar conto di proprie eventuali inefficienze, tranne che nella giustizia».

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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