Grande fiducia nell’Intelligenza Artificiale (73%): i commercialisti sono già pronti al cambio di passo
Come rispondono i commercialisti a questo momento di incertezza generale, in qualità di garanti della conformità, tra leggi italiane e direttive europee sempre più stringenti? Dalla recente indagine condotta dall’Associazione Nazionale Commercialisti insieme alla società di consulenza Alavie emergono dati interessanti sugli studi, sulle sfide e le strategie adottate per far fronte a una burocrazia e adempimenti normativi sempre più complessi.
L’indagine “Professionisti e Compliance: attività, strumenti, evoluzioni” ha coinvolto circa 300 commercialisti da tutta Italia, approfondendo sia le modalità e gli strumenti per raggiungere la conformità normativa, sia il grado di fiducia nelle nuove tecnologie, dalla digitalizzazione all’Intelligenza Artificiale.
Dallo studio risulta che i principali ostacoli percepiti dai Professionisti nel raggiungere la conformità sono la mancanza di tempo (80%) e la poca chiarezza delle normative (63%). Nonostante le difficoltà, gli Studi ritengono di aver vinto la sfida: più del 90% dei commercialisti reputa di disporre di un sistema tra l’adeguato e il parzialmente adeguato a garantire la conformità della propria attività. Anche il livello di adeguamento percepito dagli Studi per i principali adempimenti è medio-alto, con in testa a poca distanza di differenza: sicurezza sul lavoro (74%), antiriciclaggio (72%), GDPR e Privacy (71%). Seguono cybersecurity (59%) e infine certificazione secondo gli standard ISO (10%).
Inoltre, i partecipanti hanno dichiarato che gli adempimenti normativi per i quali i loro Studi forniscono un elevato grado di consulenza ai Clienti sono, in quest’ordine, Adeguati Assetti (46%), Antiriciclaggio (45%), Privacy (25%), Modello Organizzativo (21%), Sicurezza sul Lavoro (16%) e Whistleblowing (8%).
In merito alla normativa antiriciclaggio,il tempo è il principale fattore critico, in particolar modo per attuare procedure di controllo costante (68%) e l’analisi e valutazione del rischio del Cliente (59%). Il 62% degli intervistati dichiara di utilizzare già strumenti digitali (software e sistemi in Cloud) e di aver abbandonato la gestione cartacea. Un’ulteriore implementazione dei sistemi digitali nella compliance potrebbe essere la soluzione per ottimizzare i processi, ridurre le task e dunque il tempo delle attività operative e rispondere in maniera ancora più agile alla complessità di questa normativa, fondamentale nella lotta all’infiltrazione criminale nel tessuto produttivo.
La capacità di rinnovamento dei Professionisti è ulteriormente confermata dal fatto che per il 92% dei Commercialisti la digitalizzazione è una leva per semplificare e snellire l’operatività, o è parte della soluzione. Gli Studi stanno optando in particolar modo per software in cloud (55%), firma elettronica (45%), sistemi di videoconferenza (38%), piattaforme digitali per la gestione dell’antiriciclaggio (36%) e piattaforme di e-learning (34%).
Ampia anche la fiducia nell’intelligenza artificiale: il 73% degli intervistati ritiene che possa essere utile in Studio, soprattutto per ottimizzare tempi e risorse (79%) e cercare informazioni in tempo reale (79%). Il 12% del campione ha già adottato soluzioni che impiegano l’intelligenza artificiale e il 35% intende farlo nei prossimi 12-24 mesi.