Gli studi nell’acquisizione di Gianvito Rossi da parte di Richemont

Richemont, multinazionale svizzera del lusso, cui fanno capo marchi tra i quali Cartier, Van Cleef & Arpels, Mont Blanc, Chloè, Alaià, Panerai e Piaget, ha sottoscritto accordi per l’acquisizione di una quota di maggioranza di Gianvito Rossi, maison di calzature di lusso attiva a livello mondiale. Il completamento della transazione rimane soggetto a determinate condizioni consuete e approvazioni regolamentari.

Richemont è stata assistita da Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher e BonelliErede. Il processo competitivo è stato organizzato da Rothschild e da Pedersoli Studio Legale.

I team legali

Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher ha agito con un team composto dal partner Massimo Chiais e dal counsel Massimo Palombi, dagli associate Martina Famlonga e Niccolò Casartelli. Per gli aspetti di diritto societario e M&A e dal partner Patrizio Bernardo e dall’associate Alessio Tuccini per alcuni aspetti di diritto del lavoro.

BonelliErede ha prestato assistenza a Richemont in relazione ai temi di tutela del patronimico e dei relativi contratti da stipulare con i venditori con un team composto dai partner Giovanni Guglielmetti (membro del Focus Team Alta Gamma) e Stefano Micheli, dal managing associate Filippo Russo e dall’associate Simona Monteleone, che hanno agito per i profili IP e i relativi aspetti contrattuali.

MAVI, holding della famiglia Rossi, e Gianvito Rossi sono stati assistiti da Pedersoli, che ha redatto tutta la documentazione d’asta e la contrattualistica dell’operazione, con un team guidato dall’equity partner Ascanio Cibrario, con il partner Luca Rossi Provesi e gli associate Edoardo Augusto Bononi e Giorgia Patrizi, per gli aspetti di diritto societario e M&A, e dal counsel Andrea Scarpellini per taluni aspetti di diritto del lavoro.

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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