Gli studi legali nella vittoria di Diasorin sui test Covid
La Corte d’Appello di Torino ha annullato la sanzione amministrativa pecuniaria di 100mila euro emessa dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) nei confronti di Diasorin, gruppo attivo nel mercato della diagnostica molecolare da laboratorio e nell’immunodiagnostica, per una presunta violazione degli obblighi informativi (previsti dall’art. 17, comma 1, del Regolamento MAR) nei comunicati stampa sui test Covid-19 a marzo e aprile 2020. La Corte ha ritenuto che la società abbia agito correttamente, come altri operatori di settore, e ha condannato Consob al pagamento delle spese processuali.
Diasorin è stata assistita dallo studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, e in particolare dagli avvocati Francesco Gatti (in foto a sinistra), Filippo Arena, Stefano Valerio e Marialaura Borrillo, e dall’avvocato Corrado Lucchetti (in foto a destra) dello studio LRV.
Il contenzioso è stato gestito internamente dal team legale di Diasorin, coordinato dal group general counsel Ulisse Spada, come abbiamo raccontato qui.
La vicenda
Come spiegato in una nota da Diasorin, la sanzione annullata dalla Corte d’Appello di Torino si riferiva alle informazioni rese note al mercato con i comunicati stampa diffusi dalla stessa Diasorin il 10 marzo 2020 e il 7 aprile 2020, relativi al completamento degli studi per il lancio, rispettivamente, di un test molecolare e di un test sierologico per la diagnosi e l’identificazione della risposta immunitaria al SARS-CoV-2, informazioni che – secondo la prospettazione di Consob – la società avrebbe dovuto classificare come privilegiate.
Al riguardo, la società aveva evidenziato, prima nel procedimento sanzionatorio avviato da Consob e poi con il ricorso alla Corte d’Appello di Torino, come, nella gestione dei due comunicati stampa in questione, il suo comportamento sia stato “coerente con il passato”, in quanto la comunicazione dello sviluppo di nuovi prodotti non veniva trattata come informazione privilegiata, nonché “allineato a quello tenuto dagli altri operatori diagnostici del mercato europeo, tenuti all’osservanza del medesimo Regolamento MAR, che egualmente non hanno qualificato come privilegiate le informazioni relative al lancio di test diagnostici per il Covid-19 contenute nei propri comunicati stampa diffusi nel medesimo periodo”.
La Corte d’Appello di Torino, accogliendo le tesi difensive di Diasorin, oltre ad annullare il
provvedimento sanzionatorio emesso da Consob, ha altresì condannato quest’ultima alla
rifusione delle spese processuali.
Il procedimento – che ha visto anche la temporanea interdizione dell’amministratore delegato di Diasorin, poi sospesa dalla Corte d’Appello di Milano – ha coinvolto la società per quasi tre anni ed è stato particolarmente complesso dal punto di vista dei profili giuridici sottesi.