Gli (il)legal games di Enel
Il general counsel Giulio Fazio racconta a MAG come funziona la competizione tra i legali del gruppo (e non solo) che quest’anno giunge alla terza edizione
“Cercasi uomini per spedizione rischiosa. Paga bassa, freddo estremo, lunghi mesi nella più completa oscurità, pericolo costante, nessuna garanzia di ritorno. Onori e riconoscimenti in caso di successo”. Così diceva l’annuncio dell’esploratore Ernest Shackleton, apparso sul Times nel 1914, per la ricerca dell’equipaggio per la traversata dell’Antartico passata alla storia come la spedizione dell’Endurance.
Ma non solo.
Così diceva anche la comunicazione di lancio degli (il)legal games inviata a oltre 600 giuristi d’impresa di Enel, dal general counsel Giulio Fazio, nel 2016. Una competizione tra avvocati – nata con l’obiettivo di fare ricerca su temi legali di interesse dell’azienda – che si tiene ogni due anni, e che a marzo celebrerà l’avvio della terza edizione.
La genesi
«L’idea degli (il)legal games mi è venuta quando sono diventato general counsel del gruppo (nel 2016, ndr) – racconta a MAG Fazio – e mi è venuta per un motivo banale: avendo più di 600 avvocati, sparsi in una trentina di Paesi, avevo bisogno di conoscerli nel modo più rapido possibile. C’è una frase di Platone che dice: “si può scoprire più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione”. Inoltre, volevo dare alla squadra un segnale rispetto al compito del lavoro del giurista d’impresa, a cui assolviamo quando mettiamo impegno in quello che facciamo: innovare e assicurarci che il nostro operato sia utile per il gruppo».
Con l’obiettivo di coinvolgere tutti, Fazio ha lanciato gli (il)legal games, una sfida che richiede la conduzione di ricerche su tematiche impellenti per la direzione legale del colosso dell’energia, puntando sul duro lavoro più che sul talento. «Penso che a fare la differenza non sia il talento, ma l’impegno. Per questo il nostro è un “talent show al contrario”, che unisce persone che non sanno nulla di un argomento, e quindi per definizione senza alcun talento sul tema, che però poi riescono a raggiungere l’eccellenza a condizione di grande studio, sforzo, impegno», chiarisce Fazio. Da qui l’idea di “giocare” ironizzando sull’annuncio di Shackleton, per sottolineare il concetto che è il sacrificio che porta ai risultati.
La competizione
Anzitutto, chiarisce il direttore affari legali, si tratta di una competizione senza budget; dunque la ricerca «non si fa durante gli orari di lavoro, né chiedendo consulenze esterne o attingendo alla spesa legale».
Il gioco prevede che…
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