Gianni e Della Posta: l’Italia non può mancare l’appuntamento con la ripresa
di giuseppe salemme
La “breakfast on finance” di martedì 6 luglio è stata di sicuro uno dei momenti-simbolo della Legalcommunity Week 2021. La sede dello studio Gianni & Origoni (Gop), in piazza Belgioioso a Milano, ha ospitato infatti una conversazione mattutina, moderata dal direttore di MAG e Legalcommunity Nicola Di Molfetta, tra due autorevolissime voci rispettivamente del mondo dell’avvocatura d’affari italiana e del management finanziario dei beni pubblici.
Parliamo di Francesco Gianni, partner fondatore di Gop e di Giovanna Della Posta, amministratrice delegata di Invimit sgr.
Due professionisti dai ruoli diversi, ma accomunati dalla profonda expertise sulle dinamiche finanziarie del nostro Paese, specialmente in un momento particolare come quello attuale, a cavallo tra una crisi pandemica che dovrebbe cedere il passo ad una decisa ripartenza dell’economia.
Impossibile allora non muovere da qualche considerazione su quelle che dovrebbero essere le priorità per un’Italia che, anche tramite il PNRR da poco varato, punta a rilanciarsi in maniera decisa sulla scena europea.
Per entrambi, la base di ogni opportunità di rilancio è un ripensamento del rapporto pubblico-privato. «È una dicotomia ancora molto visibile nel PNRR, che destina gran parte dei fondi a investimenti “pubblico su pubblico” – sostiene la Della Posta. – Va fatto quindi un salto culturale: non pensare più nell’ottica di pubblico contro privato ma nell’ottica di un sistema-Paese che può contare su diversi tipi di risorse che, combinate, riescono a fungere da moltiplicatrici della crescita».
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Le fa eco Gianni, che aggiunge: «La collaborazione tra pubblico e privati deve essere sempre più viva. Da un lato, perché il privato non può lavorare senza un quadro regolamentare e organizzativo chiaro nel quale collocarsi. Dall’altro, perché attualmente la propensione al rischio da parte degli imprenditori è diminuita. E allora credo che un più consistente intervento pubblico nell’economia possa dare quella spinta necessaria a far riacquistare questa propensione ad investire in equity».
Quando si parla di investimenti nel contesto pubblico, è impossibile non far riferimento al problema dell’eccessiva burocrazia, notoriamente uno dei freni più grandi allo sviluppo del Paese.
La numero uno di Invimit racconta le difficoltà incontrate in operazioni come la creazione di nuovi fondi che, tra autorizzazioni governative e check preventivi da parte della Corte dei Conti, richiedono «tra le venti e le trenta volte i tempi e le forze che sarebbero necessari». Ma con una precisazione: «La trasparenza del pubblico è un fattore che ci ha permesso di portare a casa plusvalenze enormi, ed è un qualcosa che proverei a portare con me qualora tornassi ad operare nel privato».
L’avvocato Gianni, d’altro canto, specifica che il problema, più che nella rapidità in senso stretto delle procedure, sta nella discrezionalità di queste ultime: «Un imprenditore si trova nella situazione per cui una stessa attività può essergli permessa in un luogo ma interdetta, o resa eccessivamente onerosa, in un altro. E una simile discrezionalità apre le porte all’altro grande problema, la corruzione». Alla base di queste farraginosità, secondo il founder di Gop, c’è la…
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