Gattai Minoli Agostinelli: prossima tappa, Londra

Non ha ancora compiuto il suo terzo anno di vita, ma lo studio Gattai Minoli Agostinelli continua a espandere il proprio raggio d’azione. Sul mercato. Nell’offerta di servizi legali. E sul territorio. Dopo aver chiuso il 2014 con ricavi per 12 milioni di euro, in crescita del 18,8% sull’anno precedente, lo studio guidato da Bruno Gattai (nella foto), secondo le attuali proiezioni, si avvia a bissare questo risultato, anzi a superarlo con una performance stimabile in aumento del 20-25%.

M&a, Ipo, npl e private equity
Basta un rapido sguardo al track record di questi primi nove mesi del 2015 per comprendere come mai, negli uffici di via Manzoni a Milano, si guardi con deciso ottimismo al possibile risultato di quest’anno. Lo studio, per esempio, con un team guidato dal socio Luca Minoli, ha assistito la Italmobiliare della famiglia Pesenti nella cessione del 45% detenuto in Italcementi ai tedeschi di HeidelbergCement per quasi 1,7 miliardi. Poi, con i partner Nicola Brunetti ed Emanuela Ciaffi ha seguito la quotazione all’Aim di Borsa Italiana della Spac Capital For Progress. Gattai Minoli Agostinelli ha risposto “presente” anche alla chiamata alle armi sul fronte del real estate, seguendo per Banca Imi il financing del primo deal immobiliare di Kkr in Italia. E ha lasciato il segno anche nel settore dei non perporming loans, occupandosi dell’acquisizione di Finanziaria San Giacomo per conto di Cerved Credit Management. ?Sempre per il gruppo Cerved, poi, ha curato, con il socio Gaetano Carrello e il counsel Nicolò Harris, la strutturazione e sottoscrizione di un contratto di finanziamento per 660 milioni di euro. Mentre sul fronte del private equity, lo studio ha centrato, fra le altre, il passaggio di Cavalli a Clessidra, l’acquisizione dell’80% di Arredo Plast, sempre per il fondo di Claudio Sposito e l’uscita di Apax partners da Banca Farmafactoring, in cui ha sempre lavorato in prima persona lo stesso Gattai.

London calling
E siccome, si sa, le strade del private equity portano a Londra, secondo quanto risulta a Mag, lo studio potrebbe presto annunciare l’apertura di una sede nella capitale britannica. Questione di capire dove, più che altro. La ricerca di una sede in posizione strategica è cosa tutt’altro che semplice tanto più, che almeno inizialmente, lo studio non avrebbe intenzione di stabilirsi un ufficio troppo grande. Quanto al professionista a cui sarà demandato il compito di andare in avanscoperta nella city per gestire l’ufficio, i rapporti con le law firm internazionali con cui lo studio collabora e sviluppare i contatti con i fondi di private equity, il nome che circola è solo uno: Cataldo Picarreta che già tra il 2004 e il 2005 ha lavorato nella sede di Londra di Dewey Ballantine. Allo stesso tempo lo studio dovrebbe lavorare al rafforzamento della sede romana, aperta a inizio anno con l’arrivo di Giovan Battista Santangelo da Grimaldi, dove faceva parte del dipartimento corporate. La crescita della sede capitolina dello studio potrebbe passare attraverso un investimento sul fronte regulatory e in particolare nell’antitrust. Mentre a Milano, Gattai e soci potrebbero presto valutare l’allargamento della partnership a un nuovo professionista attivo nel tax….

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