Fraccastoro, l’11 che cresce del 20% nell’amministrativo

di nicola di molfetta

Modello che vince non si cambia. Questa filosofia può essere la chiave di lettura per interpretare l’approccio al mercato di una delle più attive boutique italiane di diritto amministrativo: lo studio Fraccastoro.

Il fondatore, l’avvocato Giorgio Fraccastoro, è un professionista noto nel mondo dell’avvocatura d’affari nazionale. Tre lauree (economia, giurisprudenza e scienze politiche). Dopo 18 anni in Guardia di Finanza, nel 2009 comincia la professione ed entra come of counsel da Dla Piper. Due anni bastano per il salto e che lo farà diventare socio. Ma l’approdo è in un’altra law firm internazionale, Simmoms & Simmons, dove guiderà il dipartimento di diritto amministrativo per un altro biennio, fino al momento in cui decide di fare il “grande passo” e mettersi in proprio, creando il suo studio boutique a Roma.

Se c’è una cosa di cui Fraccastoro (che nel frattempo è stato anche consigliere di Eur Spa ed è diventato professore a contratto dell’Università Guglielmo Marconi) si dice assolutamente convinto, è che la dimensione boutique sia quella che meglio si attaglia al suo modo di concepire la professione e al ruolo che un amministrativista può svolgere sul mercato.

L’avvocato, che MAG ha deciso di intervistare dopo un altro anno di crescita (+20% e 3 milioni di fatturato), è ormai diventato uno dei nomi che contano all’interno di quella ristretta cerchia di professionisti che “fanno il mercato” nel diritto amministrativo.
Di recente, per esempio, ha assistito Ferservizi nel giudizio sull’impugnazione degli atti della procedura di gara per la gestione dei sinistri sotto franchigia, in ambito stragiudiziale e giudiziale, relativo alle polizze del gruppo FSI. Lo studio è stato incaricato da Ilva in amministrazione straordinaria per l’assistenza e la consulenza legale continuativa nell’ambito di tutte le necessarie attività sugli aspetti di diritto ambientale sostanziale e procedurale previste dal Codice dell’Ambiente. Inoltre, Fraccastoro ha assistito, dall’origine, CDP Equity e TIM, sui profili istituzionali, pubblicistici e regolatori del Polo Strategico Nazionale (digitalizzazione della Pa).

Forte di questo posizionamento lo studio ha sempre risposto “no grazie” alle avances che alcuni player multidisciplinari interessati a prender casa nella Capitale gli hanno fatto arrivare. La dimensione boutique, in questa area di partica, è un asset, a suo dire. E se gli chiediamo se pensa di far crescere ancora la squadra nei prossimi anni, risponde che è una possibilità.
Ma ci vorranno le persone giuste. Nel 2021, al gruppo, si è unita la senior associate Maria Cristina Mazzei. Mentre è di questi giorni l’arrivo della junior associate, Valentina Sammartino.Lo studio procede così. Scegliendo con cura i suoi componenti.
Forse, oltre al quartier generale di Roma, una presenza strutturata a Milano potrebbe essere un’opzione da seguire. Del resto, il capoluogo lombardo, offre ancora spazi di manovra nel settore.

Ma procediamo per gradi e partiamo dal presente. Scattiamo un’istantanea dello studio Fraccastoro?
Lo studio conta su 10 avvocati (oltre al sottoscritto), tre praticanti al secondo anno di tirocinio e quattro collaboratori di staff. La media età dei professionisti è di 32 anni, con netta prevalenza, assolutamente casuale, della componente femminile.

Bastano?
Il numero dei “fee earners” attuali lo considero congruo rispetto alle esigenze di risposta alle richieste della nostra clientela, ma prevedo che nel prossimo biennio si possa ancora crescere di 2 o 3 unità, come sempre altamente selezionate.

Come siete organizzati?
I colleghi sono distribuiti su tre dipartimenti: il primo, “Appalti, concessioni e PPP”, è quello storico e più “maturo”. Il secondo, denominato “Energia, Reti e Ambiente” è quello che è più cresciuto per mandati negli ultimi 2 anni, a testimonianza che il concetto di transizione ecologica è un fenomeno già in essere da un po’ e che assume sempre più importanza. Infine, il terzo è quello denominato “Authorities”, composto da specialisti essenzialmente dei procedimenti e del contenzioso avverso i provvedimenti dell’Antitrust e delle altre Autorità indipendenti, escluso l’ARERA (di competenza dell’altro dipartimento). 

Il 2021 si è chiuso ancora in crescita. Ci vuole dare più dettagli?
Il fatturato dell’anno appena chiuso si è attestato su circa 3mil.€, con un trend sempre in crescita negli ultimi anni di circa il 20% all’anno. Di questo fatturato, possiamo dire che circa il 70% proviene dal contenzioso ed il restante 30% dall’assistenza stragiudiziale. Nell’ambito del contenzioso, più o meno il 60% viene dal mondo degli appalti, mentre il restante 25 % da quello delle reti (energia, ambiente etc), infine un residuo 15% viene da contenziosi spuri in materie regolate da disposizioni speciali di settore.

Tornerete sul mercato? Pensa a nuovi lateral hire?
Cominciamo col dire che il diritto amministrativo è “per pochi”. Penso che non si nasca amministrativisti, ma si scelga di esserlo. Almeno per me è stato così. Il recruiting nel nostro studio, quindi, risente inevitabilmente di questa premessa (anche personale).

Chiaro. Ma c’è spazio per crescere? Chi cercate?
Si è persone prima che avvocati, per cui nella scelta, si valutano dapprima le qualità caratteriali. Ma anche sulle qualità professionali non posso permettermi di fare sconti. Faccio scouting di talenti, ovviamente ciascuno nella sua fascia generazionale, ma chi entra da noi ha la sicurezza che, per la selezione che lo ha riguardato, si è dimostrato il più dotato. Un professionista “nato” nello studio Fraccastoro, dopo pochi mesi, devi riconoscerlo tra 100 della sua categoria. Se non è così, non gli abbiamo fornito noi senior i giusti connotati genetici o, semplicemente, abbiamo commesso un errore nel recruiting. Ci può stare.

Come vede il settore in questo momento?
Qualcuno giustamente dice che la nostra è una professione “gerontocratica”. Sta a significare che…

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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