FONDI EUROPEI ANCHE PER I PROFESSIONISTI

Svolta a Bruxelles. L’Europa riconosce l’essenza imprenditoriale delle attività professionali e include avvocati, commercialisti, architetti e via dicendo, tra i potenziali beneficiari dei programmi Come e Orizzonte 2020 che mettono a disposizione più di 80 miliardi di euro per le piccole e medie imprese di qui a sei anni.
La decisione è stata annunciata da Antonio Tajani (nella foto) vice presidente della Commissione europea, che ha sottolineato come ora la Commissione «riconosca le potenzialità imprenditoriali delle libere professioni» che diventano a tutti gli effetti destinatarie, al pari delle imprese, dei fondi comunitari.
Fino al 2020 ci sono 2,3 miliardi del programma Cosme, finalizzato a migliorare la competitività delle piccole e medie imprese, e 80 miliardi di Orizzonte 2020, per finanziare l’innovazione e la ricerca. In Europa le imprese di liberi professionisti, ha detto Tajani, «sono circa 4 milioni, cui sono legati 11 milioni di addetti. Il giro d’affari è di circa 560 miliardi. Una realtà notevole che deve contribuire a rilanciare la crescita».
I fondi saranno gestiti come sempre dalle Regioni. Gli enti territoriali, infatti, dovranno preparare i bandi per l’assegnazione delle risorse. E qui sta la vera sfida. Infatti, se a Bruxelles è chiaro che, per esempio, uno studio associato legale e tributario è una impresa professionale, in Italia il concetto (avversato per anni da molti Ordini) non è ancora così nitido. Quindi, i rappresentanti della categoria dovranno monitorare il lavoro delle Regioni e stare attenti a che queste provvedano a includere i professionisti tra i possibili beneficiari delle risorse Ue, previsti nei regolamenti dei loro bandi.

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