Fatturati, ecco i 50 studi legali più ricchi d’Italia
Torna a crescere il mercato della consulenza legale d’affari. Nel 2014, secondo le stime elaborate dal centro di ricerca legalcommunity.it sull’andamento dei fatturati delle prime 50 law firm attive in Italia, il settore ha mosso un giro d’affari complessivo di 1,681 miliardi di euro, pari al 2,6% in più rispetto all’anno precedente. Il risultato sembra archiviare definitivamente la stagnazione in cui il settore languiva da due anni, visto che il 2012 e il 2013 si erano rispettivamente chiusi con ricavi in calo dello 0,4% e dello 0,2%. L’andamento a crescita zero ha lasciato spazio a una nuova fase di espansione propiziata soprattutto dalla ripresa dell’attività sul fronte m&a, nonché dal buon andamento del capital markets che tra quotazioni ed emissioni corporate è riuscito a far marciare a pieni giri i dipartimenti di diritto finanziario mettendo in secondo piano il passo pesante del banking. Il 72% degli studi legali della Best 50 di legalcommunity.it ha chiuso l’anno con il segno più. Solo il 6% ha subito un calo del proprio giro d’affari mentre per il rimanente 22% delle insegne attive in Italia, il 2014 è andato sostanzialmente in linea (poco sopra o poco sotto lo zero percentuale) con l’esercizio precedente.
Un mercato concentrato
Ciò che non cambia rispetto al passato è il forte livello di concentrazione del settore. Infatti, il 75% dei quasi 1,7 miliardi di fatturato totalizzati dalle prime 50 realtà operanti in Italia, viene realizzato da soli 25 studi. E tra questi, solo in quattro si piazzano sopra quota 100 milioni: Bonelli Erede Pappalardo (con un fatturato di 137 milioni di euro), Chiomenti ( con 125 milioni), Gianni Origoni Grippo Cappelli (110 milioni) e Pirola Pennuto Zei (106,6 milioni). (…)
Dominio italiano
Come si intuisce dal podio, il mercato dei servizi legali italiano continua a essere dominato dagli indipendenti nostrani. Il 60% degli studi presenti nella Best 50 di legalcommunity.it, batte bandiera tricolore. Inoltre, se si tengono in considerazione i primi 25 studi in classifica emerge che le insegne nazionali hanno mediamente centrato una crescita del 6,7% nel corso dell’ultimo esercizio, mentre quelle inglesi e quelle americane si sono “fermate” nell’ordine a +3% e +3,7%. Quattro dei sei studi legali della Best 50 che hanno realizzato una crescita pari o superiore al 20% sono italiani. Gli studi che hanno centrato la crescita maggiore sono stati Cba (+25%) che oltre alla spinta del suo dipartimento fiscale ha beneficiato del buon andamento dell’area che si occupa di infrastrutture ed energia e lo studio Pavesi Gitti Verzoni (+21,7%) che si è confermato nel suo ruolo di super boutique di corporate m&a e che ha centrato uno dei deal più redditizi del 2014 affiancando la famiglia Rovati nella vendita di Rottapharm Madaus al gruppo Meda per 2,7 miliardi di euro. A seguire, poi, ci sono Legance e Grimaldi, entrambi con un incremento del 20% che ha portato i rispettivi fatturati a 60 e 24 milioni di euro. (…)
La corsa delle grandi boutique
Il dominio italiano del mercato si riflette anche nelle performance delle grandi boutique, studi che si concentrano principalmente su tre o quattro aree di pratica e che comprendono di solito corporate m&a, banking & finance e litigation. Pedersoli, d’Urso Gatti e Bianchi, Grande Stevens e Lombardi Molinari Segni hanno chiuso l’anno con crescite importanti. ? SSSSpazi aperti per nuovi player Il 2014 ha anche confermato che, in questa fase, il mercato italiano offre spazio all’affermazione di nuove insegne. La crisi ha smosso le acque e aperto varchi in cui diverse realtà si sono inserite riuscendo, in alcuni casi, a piazzarsi in poco più di due anni di attività tra i Best 50 del settore. È stato sicuramente il caso di Gattai Minoli Agostinelli che ha raggiunto quota 12 milioni di fatturato, in crescita del 18,8% sull’anno precedente, ma anche quello di Legalitax che ha totalizzato ricavi per 11,3 milioni in crescita del 13%. (…)
Spazi aperti per nuovi player
Il 2014 ha anche confermato che, in questa fase, il mercato italiano offre spazio all’affermazione di nuove insegne. La crisi ha smosso le acque e aperto varchi in cui diverse realtà si sono inserite riuscendo, in alcuni casi, a piazzarsi in poco più di due anni di attività tra i Best 50 del settore. È stato sicuramente il caso di Gattai Minoli Agostinelli che ha raggiunto quota 12 milioni di fatturato, in crescita del 18,8% sull’anno precedente, ma anche quello di Legalitax che ha totalizzato ricavi per 11,3 milioni in crescita del 13%. Il modello boutique, ovvero il prototipo di studio concentrato su poche fondamentali aree di specializzazione con innesti strategici in settori di supporto, non è soltanto tornato in auge tra gli studi italiani, ma è diventato anche quello su cui molti degli studi internazionali presenti in Italia, in particolare inglesi, hanno ridefinito la propria politica di posizionamento. Questa virata impressa all’approccio al mercato italiano sembra funzionare. Gli studi magic circle sono tornati a crescere.
Ma prosegue la razionalizzazione delle strutture (…)