Exor, tutti gli advisor dell’investment company di casa Agnelli

Era una scatola legata essenzialmente alla partecipazione in Fiat. È divenuta un’investment company con focus sull’editoria. La possibile cessione di PartnerRe, adesso, apre nuovi scenari. Ripercorriamone la storia recente

 

di massimo gaia

 

In principio erano Istituto Finanziario Industriale e Istituto Finanziario Industriale Laniero, meglio note come Ifi e Ifil. Si trattava delle holding a cui faceva capo Fiat. Essenzialmente erano due scatole vuote, quotate a Piazza Affari, il cui valore era indissolubilmente connesso con l’andamento della casa automobilistica.

Fiat a parte, infatti, le società finanziarie avevano poche partecipazioni, bandierine piantate in business strategici: La Stampa, eredità del legame storico con la città di Torino, e la Juventus, che, prima della quotazione e della trasformazione in un business vero e importante, era sostanzialmente niente più che il giocattolo di Gianni Agnelli.

Ifi e Ifil ricoprivano il ruolo di stanza compensazione per il mercato delle evoluzioni dei rapporti tra i vari rami della famiglia Agnelli, i cui pesi specifici si esprimevano nella Giovanni Agnelli & C. sapa, la cassaforte a monte della galassia torinese. A reggere le redini delle holding era Gianluigi Gabetti, uomo di fiducia degli Agnelli. L’ombra di Gabetti era Franzo Grande Stevens, l’avvocato dell’Avvocato.

Undici anni fa, febbraio 2009, Ifi e Ifil vennero fuse: nacque Exor. A quel punto in casa Agnelli erano già cambiate tante cose. E tante altre sarebbero cambiate nel decennio abbondante successivo. Ripercorrere tutte le vicende di Fiat (ora Fca), Cnh Industrial (che nel settembre scorso ha visto la separazione del business on-highway da quello off-highway) e Ferrari significherebbe scrivere un altro articolo. Focalizziamoci su Exor, che da scatola vuota (o quasi) e stanza di compensazione è divenuta società di investimenti, capace di piazzare fiches sull’editoria e sulle assicurazioni, mantenendo le partecipazioni nell’automotive e nel calcio. La holding, insomma, è il “mutaforma” di casa Agnelli, per dirla con JK Rowling, capace di assumere nuove identità nel corso dei decenni.

Il momento di svolta arriva nell’aprile 2015, quando Exor mette le mani sulla società di riassicurazioni PartnerRe, mettendo sul piatto 6,9 miliardi di dollari. Gli advisor finanziari dell’investment company sono Bdt & Company, Morgan Stanley e Citigroup. Exor finanzia parte dell’operazione cedendo la società immobiliare Cushman & Wakefield. Dal punto di vista legale, Exor si avvale dell’assistenza di Pedersoli, mentre PartneRe è affiancata da Davis Polk & Wardwell e Appleby Global.

A distanza di quasi cinque anni, Exor ha avviato trattative in esclusiva con Covéa per vendere PartnerRe, apprestandosi a incassare, secondo indiscrezioni di stampa, 9 miliardi di dollari. Gli advisor finanziari e legali….

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