ESSELUNGA: DATTRINO E DE NOVA VINCONO PER CAPROTTI IN APPELLO

Un altro capitolo della guerra in casa Caprotti si è chiuso, il primo luglio, alla Corte di Appello di Milano. La prima sezione civile, presieduta da Ersilio Secchi ha respinto il ricorso presentato dai figli del patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, contro le conclusioni del lodo arbitrale sulla proprietà delle azioni del gruppo, che avevano riconosciuto al padre la proprietà della holding (Supermarkets) che controlla la nota catena di supermercati.

Caprotti, in questo ennesimo capitolo della saga familiare che lo vede contrapposto ai figli Giuseppe e Violetta, secondo quanto appreso da legalcommunity.it è stato difeso da un pool legale guidato da Giorgio De Nova (nella foto) e Massimo Dattrino. Unione Fiduciaria, tirata in ballo perché a detta dei ricorrenti aveva intestato le loro azioni al padre interrompendo il rapporto con loro senza neppure notificarglielo, è stata difesa da Davide Contini, socio dello studio Grimaldi.

La Corte ha ripreso quanto già aveva osservato il collegio arbitrale che si era pronunciato sulla vicenda a luglio 2012. Di quel collegio facevano parte Pietro Trimarchi (presidente), Natalino Irti e Ugo Carnevali. Il lodo aveva dichiarato la piena ed esclusiva proprietà di Bernardo Caprotti sulle azioni Supermarkets. La questione non è ancora al capolinea. Sia perché ci sono ancora un cautelare e un'azione di merito sul cautelare pendenti. Sia perché, contro la sentenza d'appello, Giuseppe e Violetta Caprotti sembrerebbero determinati a ricorrere in Cassazione, dove potrebbero essere assistiti da Matteo Rescigno.

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