Equo compenso per gli avvocati: ok dal Consiglio dei Ministri
Luce verde al ddl sull’equo compenso e clausole vessatorie per gli avvocati da parte del Consiglio dei Ministri. Il testo passa ora alle Camere, che al rientro dalla pausa estiva, lo esamineranno per valutarne l’approvazione.
Il disegno di legge, che la Commissione lavoro ha iniziato a esaminare il 5 luglio scorso, punta a tutelare l’equità del compenso per i professionisti iscritti a un Ordine o un Collegio professionale “evitando che una concorrenza potenzialmente distorta possa tradursi nell’offerta di prestazioni professionali al ribasso, con il rischio di un peggioramento della loro qualità”.
L’equo compenso è determinabile “nelle convenzioni di cui al comma 1 quando risulta proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione legale, tenuto conto dei parametri previsti dal decreto del Ministro della giustizia adottato ai sensi dell’articolo 13, comma 6, della legge 31 dicembre 2012, n. 247”.
Il provvedimento prevede inoltre la nullità delle clausole vessatorie inserite nelle convenzioni contrattuali stipulate tra professionisti avvocati e clienti “connotati da particolare forza contrattuale ed economica, individuati in particolare nelle imprese bancarie e assicurative e nelle imprese diverse da quelle piccole e medie”. Definendo come vessatorie le clausole che determinano, “anche in ragione della non equità del compenso pattuito, un significativo squilibrio contrattuale a carico dell’avvocato”.
«Una legge sull’equo compenso per gli avvocati. Una legge per evitare prestazioni professionali sottopagate. Una legge che riequilibra il rapporto tra grossi committenti e professionisti. E’ questo l’obiettivo del disegno di legge che abbiamo approvato in Consiglio dei ministri e che, spero, possa avere un consenso largo in Parlamento e un binario rapido per essere approvato. Negli ultimi anni, soprattutto tra le giovani generazioni di professionisti, assistiamo a un progressivo impoverimento. Con questa iniziativa vogliamo mettere in campo una prima risposta.» commenta così il favore del Consiglio il Ministro della giustizia Andrea Orlando (nella foto) sui social network.
Anche il presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin ha accolto l’approvazione del testo intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal Ministero della Giustizia appositamente per il ddl sull’equo compenso. A suo avviso si tratta di «un passaggio importante non solo per gli avvocati italiani ma per l’intera cultura del lavoro e dei diritti del lavoro». Questa legge «potrebbe segnare il superamento della cultura imperante in questi anni, dominata dall’idea di un mercato senza regole governato dalla finanza e dalla economia forte, basato sulla concorrenza al ribasso e sull’impoverimento anche delle libere professioni e del ceto medio».