Equo compenso: Generali vince con Legance al Tribunale di Venezia
Respinta la class action contro la Compagnia sui compensi dei fiduciari
Il Tribunale delle Imprese di Venezia ha dichiarato inammissibile il ricorso promosso dall’Associazione Class Action Italia contro Generali Italia e Genertel, segnando un punto fermo nella controversia sull’equo compenso degli avvocati fiduciari.
La class action mirava a ottenere la nullità delle convenzioni professionali stipulate tra le compagnie assicurative e i legali fiduciari, ritenute non conformi ai parametri ministeriali e alla normativa sull’equo compenso. L’associazione ricorrente denunciava anche l’abuso di dipendenza economica e la presenza di clausole vessatorie nei contratti.
Il Tribunale ha però accolto le difese di Generali Italia e Genertel – assistite dagli avvocati Daria Pastore e Jacopo Nisticò del team contenzioso, arbitrati e ADR di Legance coordinati con il team in house di Generali Italia, guidato dal Country General Counsel, Cristina Rustignoli, e dal Responsabile Legal Protection, Michele Ceccarelli , segnando un precedente inedito in punto di inammissibilità delle class action: in primis, dichiarando la mancanza di legittimazione dell’associazione a rappresentare gli interessi degli avvocati fiduciari, non essendo tale tutela prevista dallo statuto dell’organizzazione. Inoltre, il Tribunale ha confermato che l’anteriorità delle condotte contestate rispetto all’entrata in vigore della normativa che estende l’azione di classe ai professionisti (legge n. 49/2023) rende il ricorso parimenti inammissibile.
Tra le richieste avanzate dall’associazione vi era anche quella di ottenere un provvedimento inibitorio che vietasse a Generali Italia e Genertel, di continuare ad applicare le convenzioni contestate, imponendo invece il rispetto dei parametri dell’equo compenso (il Tribunale aveva disposto la separazione della domanda di inibitoria e la formazione di separato fascicolo). Tuttavia, successivamente all’ordinanza di inammissibilità, l’associazione ha depositato rinuncia al procedimento di inibitoria e ad impugnare il provvedimento. Il Tribunale, preso atto della rinuncia, ad agosto ha dichiarato estinto il procedimento.
La decisione, ormai definitiva, rappresenta una vittoria significativa per Generali Italia che ha visto riconosciuta la propria posizione rispetto alle domande formulate dall’Associazione Class Action.