ENI, CURTIS MALLET RIPORTA LA LIA IN ASSEMBLEA

Dopo due anni di assenza la Lia, Libyan investment authority, torna in assemblea. Secondo quanto risulta a legalcommunity.it, assistita dai legali della sede italiana dello studio americano Curtis Mallet-Prevost Colt & Mosle, la cassaforte del governo di Tripoli è riuscita a ottenere i nulla osta necessari a superare i vincoli all'esercizio dei diritti amministrativi dell'azionista che le autorità regolamentari ritenevano continuare a sussistere anche dopo il de-freezing arrivato a novembre 2012 ottenuto al termine di una accesa controversia giudiziale da Michael Bosco di Dla Piper, Fabrizio Petrucci di Delfino Willkie Farr e Ulisse Corea dello Studio Marini.

Il "debutto" coincide con l'assemblea dell'Eni dell'8 maggio. Ma la Lia presenzierà anche alle assise dei giorni seguenti convocate da Unicredit e Finmeccanica. Per l'assemblea Eni, la Lia ha deciso di partecipare con Abdul-Rahman Ben Yezza (nella foto). Il manager della cassaforte libica è una vecchia conoscenza di Eni oltre che un ex ministro del petrolio (incarico ricoperto per alcuni mesi tra il 2011 e il 2012) del Paese.
Ben Yezza, infatti, nel suo curriculum ha anche la carica di presidente di Eni Oil Co., partnership libica creata dalla multinazionale di Sesto San Giovanni e la National Oil Corp libica nel 2007.

Ben Yezza è arrivato a Roma con Maurizio Iacobellis, Edoardo Zucchelli e Walid El Nabal dello studio Curtis Mallet-Prevost. Sarà interessante capire che ruolo la Lia punta a giocare nelle nuove dinamiche del Cane a sei zampe e in quelle di Finmeccanica ed Eni.

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