ENEL PIU’ SEVERA SULL’ONORABILITA’ DEI CONSIGLIERI

Le porte del consiglio d'amministrazione di Enel si chiudono per chiunque sia stato colpito da una sentenza di condanna in sede penale. Anche se questa sentenza non è definitiva. L'assemblea degli azionisti dell'ex monopolista di Stato (a differenza di quanto fatto dalle assise di Eni e Finmeccanica) ha approvato i criteri di onorabilità e decadenza richiesti dal ministero dell'Economia e delle Finanze che consentiranno di far decadere i manager che dovessero essere rinviati a giudizio o condannati anche non in via definitiva. Ha partecipato al voto il 52,72% del capitale totale del gruppo elettrico.

Hanno votato a favore della modifica statutaria, per la quale era necessaria una maggioranza dei due terzi, azionisti pari al 69,41% del capitale presente. Le due principali società incaricate di fornire indicazioni di voto agli investitori istituzionali, ISS e Glass Lewis, avevano raccomandato di bocciare l'introduzione di una clausola, proposta dal Tesoro. Una modifica statutaria – proposta dal ministro dell'Economia del governo Letta, Fabrizio Saccomanni, e poi fatta propria dall'esecutivo Renzi – che i consulenti dei grandi fondi internazionali avevano respinto non vedendone i reali vantaggi e considerando il rischio che potesse essere illegale.

Il peso del ministero delle Finanze, che detiene il 32% di Enel, è stato decisivo per l'esito del voto. Inoltre, il fatto che Enel abbia una componente di azionariato retail più ampia rispetto a Finmeccanica ed Eni, ha fatto il resto. Va detto però che il fronte dei consulenti non era tutto schierato sul fronte del «no». Soggetti come Frontis Governance e, secondo fonti citate da Reuters, anche Ivox e Pirc, si sono espressi a favore della norma. A loro parere si tratta di una clausola non prevista in altre realtà, ma che può essere un ottimo strumento a difesa degli azionisti in un sistema come quello italiano, dove gli azionisti non possono votare sui singoli candidati al cda a causa del voto di lista. A proposito delle liste votate, l'assemblea di Enel ha anche eletto il nuovo consiglio d'amministrazione.

Tra i nomi, sul versante legale spiccano quelli di Alberto Pera, socio dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli (nella foto, proposto nella lista del ministero), quello di Anna Chiara Svelto, segretario del consiglio e direttore degli affari societari e compliance della Pirelli & C (proposta dai fondi) e ancora quello di Alberto Bianchi, avvocato di Matteo Renzi e tesoriere della fondazione Big Bang. Gli altri nominati sono Patrizia Grieco alla presidenza del gruppo elettrico, Francesco Starace, prossimo amministratore delegato della società, Paola Girdinio, Salvatore Mancuso, Angelo Taraborelli e Alessandro Banchi.

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