Elenco cassazionisti, la furia dei giovani avvocati

Le nuove modalità di accesso all’albo dei Cassazionisti – partite con il nuovo regolamento varato dal Consiglio Nazionale Forense nello scorso luglio – non cessano di destare stupore e indignazione tra i giovani avvocati.

Secondo l’Aiga, l’associazione dei giovani avvocati italiani che già aveva presentato ricorso al Tar (respinto) contro il regolamento e si prepara a presentare l’impugnazione in Consiglio di Stato, la prima prova selettiva per l’accesso al corso per l’iscrizione all’albo si sarebbe svolta «in palese violazione del regolamento». «Pare che il Cnf – spiega la presidente dei giovani avvocati italiani Nicoletta Giorgi (nella foto) – non sia stato in grado di rispettare le norme che esso stesso si è dato».

Il 25 febbraio scorso, ricostruisce in una nota l’Aiga, è stato pubblicato sul sito del Cnf il bando relativo al primo corso per l’iscrizione all’albo dei cassazionisti, che ha previsto l’istituzione di una sola edizione del corso, strutturato in 120 ore complessive, e il termine per la presentazione della domanda di partecipazione alla prova preselettiva. Nulla è stato previsto circa la data delle prove (da fissarsi con separato provvedimento da comunicarsi sul sito del Cnf), né sulla loro sede come invece previsto dall’art. 3 del Regolamento che dispone che già nel bando vengano indicati tali dati per consentire un adeguato preavviso. Il 3 aprile, prosegue la nota, il Cnf ha comunicato via mail singolarmente a tutti i candidati la data della prova, fissata per il 17 dello stesso mese. Il 7 aprile ha inviato un seconda mail con una “errata corrige” perché la comunicazione del 3 aprile aveva erroneamente indicato quali prove da sostenere diritto civile, penale, amministrativo e costituzionale (anziché le procedure e giustizia costituzionale).

Questo sbaglio, secondo Aiga, avrebbe di fatto ridotto il preavviso relativo alle prove ad appena nove giorni.

In più, lamenta l’associazione, non è stato pubblicato il nominativo dei componenti della commissione, né il relativo provvedimento di nomina.

In data 27 aprile 2015 è stato comunicato via mail a ciascun candidato l’esito della prova, pubblicato sul sito del Cnf mediante elenco dei codici dei candidati: in 134 sono stati ammessi al corso.

«Sconcerta vedere che l’Organismo deputato anche al rispetto delle regole deontologiche violi i regolamenti che esso stesso ha imposto all’Avvocatura – sottolinea la presidente Giorgi – e lo faccia creando condizioni persino peggiorative di quelle già previste dal Regolamento stesso che, come abbiamo sostenuto fin dall’inizio, sollecita altresì numerosi dubbi di conformità alle norme dell’Antitrust. Una tempistica diversa e sicuramente più dignitosa avrebbe forse consentito di sostenere la prova più proficuamente: ci sarebbe stato più tempo per studiare, ma anche e soprattutto per organizzare il lavoro in studio, visto che la maggior parte dei candidati non poteva certo scegliere di abbandonare i propri clienti o disattendere le scadenze “solo” per prepararsi alla prova preselettiva romana».

Molti tra i partecipanti alla prova selettiva si sono rivolti ad Aiga per segnalare queste irregolarità. «È importante sottolineare che per un avvocato il mancato accesso all’Albo dei cassazionisti si traduce nell’impossibilità di esercitare il mandato assegnatoli dal cliente fino all’ultimo grado», ricorda Nicoletta Giorgi. Ma c’è di più: «Ricordiamo – continua Giorgi – che è a rischio la rappresentanza delle nuove generazioni in seno al Consiglio Nazionale Forense. Il nuovo regolamento limita fortemente il ricambio generazionale nella rappresentanza istituzionale dell’avvocatura, riservata appunto ai cassazionisti».

Intanto l’Aiga è al lavoro per depositare l’impugnazione davanti al Consiglio di Stato della sentenza del Tar che ha respinto il ricorso contro il nuovo Regolamento e, per bocca della presidente Giorgi fa sapere che agirà «anche presso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato».

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