Ecco le 30 avvocate leader del mercato italiano

Capacità di fare squadra e guidare team al successo: le protagoniste dell’ultimo anno

 

Affermarsi all’interno di uno studio legale non è semplice per nessuno. E per le avvocate lo è ancora meno, considerato che nelle law firm d’affari, le quota rosa garantite per legge non esistono. I dati sui percorsi di carriera parlano chiaro. Negli studi associati le partner sono meno del 20%. E se si guardasse solo alle socie equity, il dato crollerebbe ulteriormente.

Ma gli ultimi anni stanno segnando un’inversione di tendenza. Sempre più professioniste hanno fatto proprio l’incitamento di Sheryl Sandberg (chief operating officer di Facebook e autrice del best seller Lean In) e hanno deciso di farsi avanti, acquisendo una crescente posizione di leadership negli studi in cui lavorano.

Le esperienze più interessanti, ovvero quelle che sono emerse in maniera più evidente nel corso degli ultimi dodici mesi, hanno messo in evidenza anche un modo nuovo di interpretare il concetto di guida o punto di riferimento. Meno muscolare, rispetto a quello rappresentato tradizionalmente dai colleghi uomini e più portato a leggere in chiave di sistema il proprio ruolo e le sue connessioni all’interno e all’esterno dello studio.

Le 30 professioniste che vi raccontiamo brevemente in queste pagine sono un esempio di ciò di cui stiamo parlando. Si sono messe in luce per il business che sono state in grado di gestire, certo, ma anche per la capacità di rendersi visibili e per il network che hanno saputo animare, così come per il team che hanno aiutato a crescere o per l’impegno profuso sul fronte della diversity.

Abbiamo concentrato lo sguardo su chi lavora in studi d’affari associati. Ed è questa, se mai ve lo chiedeste, la ragione per cui non abbiamo incluso in questo elenco le grandi penaliste italiane.

1 – Claudia Parzani
Nel giro di pochi mesi, la socia della sede italiana di Linklaters ha collezionato la nomina a Western Europe regional managing partner dello studio, nonché quella a presidente di Allianz Italia e vice presidente di Borsa Italiana. Claudia Parzani (foto in alto), inoltre, è stata protagonista della più imponente operazione di aumento di capitale che il mercato Italiano abbia mai registrato: quella messa a segno da Unicredit lo scorso mese di marzo e pari a 13 miliardi di euro. Tra i suoi talenti più spiccati, oltre la capacità di entusiasmare e far crescere chi lavora con lei (caso recente quello di Ugo Orsini, che ad aprile 2016 è stato promosso counsel) c’è quella di essere una straordinaria networker. La sua presidenza di Valore D ha lasciato il segno. Le sue iniziative di formazione per la leadership femminile (si pensi alle Breakfast @Linklaters) sono diventate appuntamenti frequentatissimi. E poi c’è Twitter. Claudia Parzani è forse la più social tra le avvocate d’affari italiane. Tra i suoi follower, che sono 3.300, ha giornalisti come Ferruccio de Bortoli e Daniela Hamaui, politici come la presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini o il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani, manager come la ex presidente della Fondazione MPS, Antonella Mansi o Jean-Laurent Granier, neo ceo di Generali Francia.

2 – Catia Tomasetti

 TomasettiConclusa l’esperienza alla presidenza di Acea, la partner di BonelliErede è tornata a dedicarsi a tempo pieno al business. L’ultimo anno l’ha vista protagonista di operazioni di grande rilievo come il finanziamento da 195 milioni di euro del parco eolico da 138 Mw di Geopower Sardegna, il project bond da 100 milioni di Metropolitana Milanese e la riorganizzazione dell’assetto azionario di Finint. È tra i professionisti più autorevoli dello studio nonché tra gli avvocati in prima linea nel Comitato Africa che sta seguendo l’ambizioso progetto d’internazionalizzazione che porterà BonelliErede a diventare studio di riferimento per le imprese interessate a fare business nel continente nero.

 

D'Alberti.png3 – Silvia D’Alberti
Bruno Gattai l’ha voluta alla guida della practice di Antitrust in Gattai Minoli Agostinelli. Lei ha accettato e ha lasciato Allen & Overy dopo 18 anni di collaborazione. È una delle due avvocate italiane (assieme a Sabrina Borocci di Hogan Lovells) inserite nella lista delle 150 donne più influenti nel mondo Antitrust dalla rivista Global Competition. Ha ottenuto, per Lease Plan Italia e Overlease l’archiviazione del procedimento sul presunto cartello dell’autonoleggio da parte dell’Antitrust. Assieme alle socie Licia Garotti, Laura Ortali ed Emanuela Campari Bernacchi ha costituito un team sulla gender diversity nello studio Gattai Minoli Agostinelli coinvolgendo nel progetto anche molti colleghi.

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