Dwf, +15% nel 2020 in Italia
Dopo il suo terzo anno di attività in Italia, Dwf entra nella best 10 degli studi d’affari attivi nel Paese per crescita: +15%, che vuol dire un fatturato pari a 8 milioni di euro. Un risultato che MAG riesce a commentare dopo la pubblicazione dello speciale Best 50 perché lo studio, che è quotato al London Stock Exchange, non poteva fare alcuna disclosure in anticipo sui tempi ufficiali. Poco male. Abbiamo incontrato il managing partner della sede italiana della firm, Michele Cicchetti, per commentare la performance e ragionare di trasparenza.
Crescere del 15%, in Italia, nell’anno del Covid non è banale: cosa ha favorito questa performance?
Sono convinto che dipenda da una serie di fattori. In primo luogo, il fatto di essere uno studio full service ci permette di puntare su molte business unit, diversificando il rischio. In secondo luogo, l’apprezzamento nei confronti dei nostri professionisti è in costante crescita, per la professionalità nel rapporto con i clienti e la qualità dell’assistenza. Da ultimo, il cross-selling e la cooperazione tra professionisti sono stati determinanti per la crescita in Italia.
I settori trainanti?
Le principali aree di attività dello studio nell’anno fiscale 2021 sono state: m&a – private equity, financial services e capital markets, insurance e litigation, energy, public law e construction. Anche la divisione Dwf Claims ha ottenuto ottimi risultati, così come i dipartimenti di diritto del lavoro (da poco avviato), compliance e restructuring.
Multidisciplinarità e internazionalità: questi mi sembrano i tratti delle organizzazioni che meglio sono riuscite a tenere botta nei mesi della crisi pandemica. Concorda?
Sono d’accordo. La capacità di presentarsi come una struttura “full-service” in grado di assistere i clienti a 360° gradi in diverse giurisdizioni è uno degli elementi determinanti del successo di Dwf.
Dwf in Italia come sta evolvendo? Che tipo di studio volete essere?
….
PER PROSEGUIRE LA LETTURA CLICCA QUI E SCARICA LA TUA COPIA DI MAG