Dla Piper vince sul raddoppio dei termini
La Commissione Tributaria Provinciale di Milano, con sentenza n. 395 del 16 gennaio 2017, mette un punto fermo nel tema del raddoppio dei termini di accertamento in presenza di violazioni penali. I giudici, accogliendo il ricorso presentato da una società operante nel settore medicale, statuiscono che non può darsi raddoppio dei termini laddove non vi sia una formale denuncia penale presentata dall’Amministrazione finanziaria e censurano quindi gli accertamenti che fanno leva sul semplice fumus dell’esistenza di un reato o su denunce (o iscrizioni nel registro degli indagati) che non provengano da organi dell’Amministrazione finanziaria (Agenzia delle Entrate e GdF).
La disciplina sul raddoppio dei termini è stata oggetto di varie modifiche ad opera prima del D.Lgs. n. 128/2015 (Decreto sulla certezza del diritto) e poi della L. n. 208/2015 (Legge di stabilità 2016) che ne ha sancito la definitiva abrogazione dal 2016, ponendo diverse questioni di diritto intertemporale. La controversia aveva ad oggetto un avviso di accertamento relativo al periodo di imposta 2009 e notificato alla società soltanto nel dicembre del 2015.
I giudici, condividendo la tesi della difesa, hanno stabilito che, a decorrere dal 2 settembre 2015, vale a dire da una data antecedente a quella di notifica dell’avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate e del precedente processo verbale di constatazione redatto dalla Guardia di Finanza, l’allora vigente disciplina sul raddoppio, come modificata dall’art. 2, D.Lgs. n. 128/2015, poteva validamente operare soltanto al ricorrere di specifiche condizioni, inderogabili in quanto espressamente previste dalla legge (presenza di una denuncia proveniente dall’Amministrazione finanziaria e materialmente presentata o trasmessa all’Autorità giudiziaria competente ai fini penali entro i termini ordinari di decadenza). Queste condizioni sono state ritenute insussistenti nel caso di specie e l’avviso di accertamento è stato quindi annullato in quanto notificato tardivamente.
Lo studio legale DLA Piper ha agito al fianco della società con un team composto da Antonio Tomassini (nella foto), avvocato e partner responsabile del dipartimento tributario e dell’European tax disputes team, e da Antonio Longo, avvocato del dipartimento tributario.