Dentons: per il litigation, otto anni di crescita. I nomi e i numeri
Focus sulle internal investigations. È di questi giorni l’arrivo di Arnaldo Bernardi quale nuovo socio in Dentons. L’avvocato, proveniente dalla sede parigina di Hughes Hubbard & Reed, allarga ulteriormente le fila del dipartimento di litigation della sede italiana della law frim. Il suo ingresso, nel team guidato dalla socia Sara Biglieri (nella foto in alto), porta a otto il computo dei partner dedicati al contenzioso civile e penale; ma soprattutto consolida un percorso di crescita che ha dei numeri eloquenti: 32 professionisti, tra cui dieci penalisti, con un budget 2023 di 12 milioni di euro, sarebbe a dire il 420% in più di quello previsto nel 2016, primo anno di attività della practice.
La squadra ha sempre più una copertura ad ampio raggio dell’attività contenziosa che parte dal contenzioso civile e commerciale e societario con Biglieri e Luca De Benedetto, come zoccolo duro e apripista, insieme al product liability (con il senior counsel Andrea Pupeschi); si apre alla real estate litigation con Davide Traina, partner arrivato con la cordata di Federico Sutti (fondatore e managing partner della practice italiana della law firm, nonché chairman di Dentons Europe); include il contenzioso bancario e finanziario a cui si dedica Stefano Belleggia; si estende al white collar crime con i soci Matteo Vizzardi, Pasquale Annicchiarico e il neo arrivato Bernardi che si occupa di investigazioni interne come anche Roberto Lipari dedito, inoltre, agli arbitrati internazionali e nazionali, qui con Biglieri che, assieme al resto del gruppo si occupa sempre più intensamente anche di class action, diffamazione e Esg litigation. Praticamente uno studio nello studio, per capacità e vastità della copertura, ma comunque una squadra profondamente integrata con il resto del gruppo e che in prospettiva guarda al settore considerando le opportunità emergenti.
MAG ne ha parlato con l’avvocata Biglieri.

Per una volta, partiamo dalla fine. In Dentons avete costruito un team litigation che per dimensioni, fatturato e raggio d’azione potrebbe essere uno studio vero e proprio: qual è il prossimo passo?
La nostra storia ormai conta otto partner, che ne sono la chiave. Dovremo continuare a percorrere la strada intrapresa nel 2015, ascoltando i clienti e assistendoli, ad esempio, a livello internazionale nella gestione di conteziosi complessi e strategici. L’arrivo di Arnaldo (Bernardi, ndr) non solo rafforzerà l’offerta sulla criminal investigation internazionale, ma svolgerà anche, grazie alla sua esperienza in Francia e negli Stati Uniti e all’interazione con tutti gli altri partner del dipartimento e oltre, un ruolo chiave per la gestione di quei clienti che cercano un approccio internazionale.
Le persone sono un asset fondamentale…
Un elemento strategico che ci proietta verso il futuro, direi. Parliamo di capitale umano in senso proprio: oltre ai partner, qui c’è un team composto da 25 giovani validissimi professionisti, equamente divisi tra uomini e donne e tra le due sedi di Dentons in Italia, a Milano e Roma. La loro presenza e l’entusiasmo investito nella professione ci permette di proseguire sulla strada tracciata, assicurare già il cambio generazionale e apportare idee innovative, che sono fondamentali per continuare a crescere.
In realtà immagino che l’integrazione della vostra attività con il resto dei servizi offerti dallo studio sia stato un fattore essenziale per lo sviluppo della squadra. Quali sono le sinergie più proficue che vede in futuro?
Continueremo a lavorare su tre livelli. Primo: consolidamento di strategie interne al team. Otto anni di storia e otto partner dopo la fondazione dello studio, possiamo dire che abbiamo imparato a mettere a fattor comune le conoscenze più diverse. Siamo diventati “grandi” per dimensioni, fatturato e raggio d’azione, e cerchiamo di sfruttare al meglio questo punto di forza creando delle sinergie importanti.
Per esempio?
Un esempio fra tutti: unitamente al team di white collar crime, assistiamo Eni in una serie di complessi contenziosi civili a valle dei procedimenti penali OPL 245 e depistaggio dai quali la principale azienda energetica del Paese è stata completamente scagionata, con azioni volte a salvaguardarne la reputazione. È ugualmente efficace l’interazione con Davide Traina nella real estate litigation; e Stefano Belleggia nella banking litigation.
Climate change: sta diventando un nuovo filone?
La convinzione è che in futuro il climate change sarà un tema sempre più rilevante, considerando che è sotto i riflettori dell’opinione pubblica italiana e internazionale, e che sono oramai numerose le cause intentate sia nei confronti degli Stati sia delle imprese private (comprese le banche), in tutto il mondo. Alcuni nostri clienti stanno già gestendo importanti criticità. Siamo impegnati nella prima causa istaurata su questo delicatissimo tema contro un’impresa privata in Italia.
Prima parlava di tre livelli. Qual è il secondo?
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