Deloitte legal, 150 avvocati entro il 2020

Quando la scorsa estate, a giugno, Alessandro Lualdi ha preso la guida di STS Deloitte in Italia, ha avuto da subito ben chiara un’idea: «Rafforzare l’area legale è un passo necessario per la crescita e lo sviluppo di tutte le function».
Allo stesso tempo però, Lualdi, 51 anni, genovese dalla nascita, in Deloitte dal 1993 e partner dal 2006, ha capito immediatamente che per tradurre in maniera efficace questa convinzione, lo studio si sarebbe dovuto distaccare dalla sua tradizionale politica di crescita organica. «Fino a questo momento abbiamo tendenzialmente preferito investire su giovani eccellenti da far crescere con noi. Ma solo questo ora non è più possibile. E ricorrere anche a lateral hire di qualità è diventata una necessità». Del resto, come si dice, viviamo l’età dell’accelerazione. «La capacità di risposta alle esigenze di mercato deve essere immediata» il che non sempre si concilia con investimenti su competenze da formare nel medio o lungo periodo. «Ed è per questo che una volta cominciato il mio mandato mi sono messo subito alla ricerca di qualcuno che potesse rapidamente prendere in mano le redini del nostro legal per farlo crescere più velocemente».

L’ultimo bilancio della Function tax & legal di Deloitte si è chiuso con circa 96 milioni di fatturato (+7,8% rispetto al precedente) di cui 7 prodotti dall’attività forense. «Il margine di crescita sul fronte legale», sottolinea Lualdi, «è di per sé evidente». E il cambio di passo rispetto agli ultimi tre anni (il Cagr 2015-17 è stato del 5,4%) è già in atto.

Lo scorso 7 marzo sono ufficialmente entrati in squadra due nuovi partner. Si tratta, come rivelato da Legalcommunity.it (si veda il numero 96 di MAG) di Carlo Gagliardi e di Giorgio Mariani. Quest’ultimo proviene da Simmons & Simmons dov’era of counsel. Si occupa di corporate m&a e real estate e ha un particolare talento per ciò che riguarda la comunicazione digitale e in generale la tecnologia.
Carlo Gagliardi, invece, è l’avvocato a cui Lualdi ha deciso di affidare lo sviluppo di Deloitte Legal (la divisione t&l è formalmente costituita da due distinte associazioni professionali: STS Deloitte per il societario e tributario e Deloitte Legal, che è lo studio legale).
Per Gagliardi si tratta di una sorta di ritorno alle origini.
Nato a Jesi, l’avvocato ha mosso i suoi primi passi nella professione proprio lavorando nella divisione legale di una big four: Kpmg. Correva l’anno 1999. Poi, nel 2006, Gagliardi dopo un rapido passaggio in Ashurst è entrato in Chiomenti dov’è rimasto fino alla soglia dell’ingresso nella partnership quando, invece, ha scelto di passare “dall’altra parte della barricata” entrando come general counsel in quella che all’epoca, parliamo del 2012, era la Banca Popolare di Milano. Nel 2014 è passato al private equity Investindustrial dove ha operato come general counsel. Nel frattempo, però, ha ricoperto anche il ruolo di componente del consiglio di amministrazione di diverse realtà aziendali come Snai, Sergio Rossi e Flos. Poi ad aprile 2016 è passato in Valtur di cui è stato presidente fino a questo momento.

L’arrivo di Gagliardi e Mariani porta a 8 il numero dei soci legal di Deloitte e a circa 90 quello degli avvocati. L’idea è di arrivare a 150 entro il 2020. E si tratta di un obiettivo, spiega a MAG Gagliardi, che si inserisce «in una strategia di crescita sul fronte legal in cui Deloitte è impegnata a livello globale». La società, nel mondo, punta a portare i ricavi derivanti dai servizi legali a 1 miliardo di dollari. Inoltre, si è data come obiettivo la costruzione di una squadra che complessivamente conti 4.000 persone e il raggiungimento della top 10 in diverse giurisdizioni. «Italia inclusa», sottolinea Gagliardi.

Deloitte non pensa solo al volume del proprio giro d’affari professionale ma pensa anche al proprio posizionamento reputazionale. Si parla di eccellenza, anzi, per usare la terminologia impiegata da Deloitte: «eminence».

«Vogliamo diventare lo studio legale del futuro», continua l’avvocato Gagliardi, «e per riuscirci puntiamo su due leve fondamentali: il mercato e l’innovazione».
Lo scenario che Lualdi e Gagliardi descrivono è noto da tempo. I clienti, dicono, «non sono più disposti a…

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