Delfino Willkie Farr & Gallagher, focus su settori strategici e attenzione alla governance

di nicola di molfetta

In un mercato legale sempre più competitivo, Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher si distingue per un modello che combina radicamento locale e accesso globale. La struttura italiana è parte integrante dello studio newyorkese Willkie Farr & Gallagher e al contempo opera come centro di profitto autonomo sul mercato nazionale. L’organizzazione fondata e guidata da Maurizio Delfino è quindi indipendente nella gestione, ma perfettamente inserita in una rete globale di competenze e risorse. «Siamo italiani e americani allo stesso tempo», spiega Delfino. «Operiamo come centro di profitto in Italia, con un forte radicamento nel mercato locale e abbiamo un accesso pieno ai servizi, ai clienti e alla visione di Willkie». Un equilibrio costruito nel tempo, a partire da una collaborazione nata venticinque anni fa quasi per caso e che oggi si traduce in un posizionamento strategico: offrire al cliente italiano la porta d’accesso a una struttura internazionale e, allo straniero, la sicurezza di uno studio radicato nel territorio.

Lo studio è impegnato in un’importante fase di riorganizzazione, focalizzata su due direttrici: crescitaselettivain aree ad alto potenziale e revisione della governance. «Stiamo costruendo un modello che possa reggere nei prossimi vent’anni, mantenendo i nostri elevati standard qualitativi e valorizzando l’integrazione con Willkie», spiega Delfino a MAG. Negli ultimi mesi lo studio ha rafforzato significativamente la propria offerta.

I NUOVI INGRESSI

L’innesto più recente ha riguardato il diritto del lavoro. Ad aprile si è unito allo studio Marco Lanzani, in arrivo da Ughi e Nunziante, che è stato nominato partner responsabile del dipartimento employment nella sede di Milano. Con Lanzani, si sono uniti a Delfino e Associati Willkie Farr & Gallagher anche gli avvocati Filippo Bodo, come counsel, Francesca Rocco, senior associate, Giovanna Milardi e Cecilia Pozzetti, associate. Lanzani, in particolare, è noto per le competenze specialistiche nella gestione delle problematiche lavoristiche nei settori industriale, turistico e della logistica, essendo stato coinvolto nelle recenti grandi operazioni di ristrutturazione del settore.

Di poco precedente è stato l’arrivo di Roberto Cursano, ex Baker McKenzie, che ha apportato la sua forte competenza nel regolamentare farmaceutico e nell’international trade e sanzioni, settori in cui Willkie Farr & Gallagher conta numerosi clienti. Anche Cursano è passato a Delfino con un team (Francesca Romana Baratta e Riccardo Ovidi).

Infine, sempre per restare ai soci arrivati tramite lateral hire, lo studio nel 2024 è cresciuto nel banking con l’ingresso di Giulio Tognazzi (ex studio associato a Shearman & Sterling) al quale è stata affidata la responsabilità del settore. Stanislao Chimenti, socio storico dello studio, segue le amministrazioni straordinarie presso la sede romana, dove recentemente ha iniziato la collaborazione anche il professor Saverio Ruperto, importante civilista romano.

La crescita si muove in linea con le esigenze del mercato e con le sinergie generate dalla collaborazione con Willkie. «Penso al private equity, che è uno dei settori in cui Willkie primeggia nel mondo e che presto ci vedrà ulteriormente crescere anche in Italia».

FOCUS TECH

E poi, ovviamente, c’è il tema tecnologia. Willkie, oggi presente in mercati chiave come New York, California, Texas, Chicago, Washington, Londra, Parigi, Francoforte e Monaco presidia settori tecnologici emergenti come blockchain, cryptoasset, l’intelligenza artificiale e quelli a questi connessi, come la compliance internazionale. Dal 2019, l’ex presidente della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), J. Christopher Giancarlo, soprannominato “Crypto Dad” è senior counsel di Willkie Farr & Gallagher e guida da New York uno dei team legali più prestigiosi degli USA nel settore.

I CRITERI DELLA CRESCITA

La crescita dello studio in Italia si è consolidata su una filosofia chiara: focalizzazione, qualità e specializzazione. «Non vogliamo essere full service. Vogliamo invece fare molto bene le cose che facciamo: private equity e M&A, crisi d’impresa, corporate governance, contenzioso civile complesso, regolamentare e compliance sofisticata, adesso anche banking & finance. Ci proponiamo ai clienti solo nei settori nei quali sappiamo che possiamo fare la differenza». Una scelta che paga in termini di reputazione e risultati, con clienti che cercano non solo competenza, ma coerenza e chiarezza nei servizi.

Parallelamente, in Italia, è in corso una revisione della governance interna, supportata da una società di consulenza internazionale. Obiettivo: riformare gli assetti decisionali, valutare i nuovi lateral e definire un modello di leadership coerente con le prospettive di crescita. «Non è un’intenzione: abbiamo già avviato un percorso strutturato. Si tratta di un investimento reale per garantire coesione e apertura alle nuove generazioni», precisa Delfino.

Con circa 45 professionisti e 10 soci, lo studio prevede nei prossimi 2-3 anni un’espansione mirata fino a 80 avvocati, forse anche di più, senza però rincorrere modelli “full service” né logiche dimensionali fini a sé stesse. «Cresciamo se troviamo qualità, compatibilità valoriale e sinergia strategica. Intendiamo preservare la strategia che finora ci ha garantito il successo e una solidità, anche finanziaria, invidiabile in un mercato difficile come quello italiano: non vogliamo diventare uno studio da 300 avvocati. Vogliamo crescere bene, che significa mantenere il buono mentre aggiungiamo il nuovo».

APPUNTAMENTO A VENEZIA

Delfino rivendica la forza del legame con Willkie come leva di stabilità e sviluppo. «La nostra base è solida. Siamo attrattivi non solo per la qualità del lavoro e della nostra clientela, ma anche per l’accesso privilegiato a Willkie, una rete internazionale d’eccellenza composta da 1.300 avvocati in Europa e negli USA. Chi entra da noi, entra in un sistema globale e resta protagonista sul mercato italiano. È un modello unico e ormai irripetibile».

Lo dimostra anche il fatto che Willkie ha scelto l’Italia – e lo studio – per il retreat dei suoi 400 avvocati europei, previsto per ottobre a Venezia. «È la prima volta che facciamo un retreat in un paese dove Willkie ha una presenza diretta. È un segnale importante per il nostro venticinquennale: lo studio italiano è parte integrante del progetto internazionale». Delfino guarda al futuro con realismo e lucidità: «Il nostro obiettivo è continuare a essere di utilità e creare valore per i nostri clienti in un mercato che sta cambiando in modi inattesi fino a poco fa, senza perdere la nostra identità. Non è solo la crescita che è importante, ma anche e soprattutto la qualità della crescita. La forza di un’organizzazione come la nostra è nella qualità dei professionisti».

PER LEGGERE LA VERSIONE INTEGRALE DELL’ARTICOLO CLICCA QUI E SCARICA GRATIS LA TUA COPIA DI MAG

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

SHARE