De Nicola: nell’Italia del “Ducetto”. Il primo romanzo del presidente dell’Adam Smith Society

Siamo nel 1952 o, per meglio dire, nell’anno XXX dell’era fascista. Già perché in questa ucronia, l’Italia non è mai entrata in guerra al fianco di Hitler, e la dittatura instaurata da Benito Mussolini non è mai caduta. Anzi. Siamo in una versione parallela della storia e in questa dimensione di pura fiction, Alessandro De Nicola, avvocato di lungo corso e presidente dell’Adam Smith Society italiana, ha deciso di ambientare il suo primo romanzo: Il Ducetto. In una Milano prospera e laboriosa, l’avvocata Vittoria Scotti di Castiglioni, arguta figlia un po’ snob del barone universitario e principe del foro Bernardo, riceve un’insolita chiamata dalla Questura di Milano. Il fratello di una sua amica di infanzia è accusato di aver partecipato a un complotto per assassinare il Presidente del Consiglio, Gian Galeazzo Ciano, succeduto al suocero, il Duce del Fascismo, prematuramente deceduto qualche anno prima. Le indagini sono affidate al commissario Contarini della squadra politica, veneziano di buon senso, moderatamente fascista, affiancato dal fido brigadiere Colantuoni. In pochi giorni, tra Milano e Roma, si svolge un intrigo internazionale che potrebbe cambiare i destini dell’Italia e dell’Europa, tra colpi di scena continui in cui l’unica costante è che niente è come sembra.

In questo podcast, ne abbiamo parlato con l’autore… Buon ascolto!

nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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