Curtis: obiettivo crescita
Una nuova stagione. Curtis Mallet-Prevost Colt & Mosle (Curtis) punta sull’Italia. Il 2020 coincide con l’avvio di un nuovo capitolo nella storia della law firm americana nella Penisola. Vertici rinnovati, con la nomina di Alfonso De Marco (nella foto) a chair della practice tricolore e Guillermo Ulke a managing partner. Un piano d’espansione, predisposto nel 2019, e che non ha subito particolari variazioni nè con l’uscita dei soci (si veda il numero 134 di MAG) passati a Squire Patton Gobbs a inizio anno, nè con la deflagrazione dell’emergenza coronavirus.
Gli arrivi di Daniela Della Rosa e Giovanni Sagramoso quali nuovi soci sono state le prime mosse di questo progetto. A cui si è aggiunto anche l’arrivo della tax counsel Francesca Orlando, assieme alla promozione due nuovi partner (Irene Petrelli e Francesco Caccioppoli) e cinque nuovi counsel (Francesco Dell’Atti, Alice Venturini, Renato Treves, Jacopo Cordiano e Filippo Bianchi) deliberata a inizio anno dallo studio.
Lo studio, dopo le uscite di inizio anno, ha cominciato a fare “campagna acquisti”, l’emergenza coronavirus non ha inciso sui piani di sviluppo per l’Italia?
Lo studio, già alla fine del 2019, aveva avviato un importante programma di lateral hiring, a dire il vero, indipendente dalla uscita di alcuni partner registrata agli inizi del 2020. Peraltro i primi due ingressi dei partner Daniela della Rosa e Giovanni Sagramoso, così come quello del tax counsel Francesca Orlando, sono avvenuti nel contesto dell’emergenza da Covid 19 che, almeno sotto questo profilo, non ha influito sul programma di rafforzamento e consolidamento della practice di corporate international.
Come avete scelto i vostri due nuovi soci e qual è la lettura strategica di questi due ingressi?
Daniela e Giovanni integrano esattamente le caratteristiche della nostra practice di corporate international, con una solida reputazione, una expertise consolidata, attitudine e propensione alle operazioni cross border e più in generale che interessano giurisdizioni diverse, abitudine al lavoro di team, con il coinvolgimento degli altri uffici nel mondo. Inoltre Daniela e Giovanni hanno maturato entrambi un significativa esperienza nel luxury e fashion, settore che riteniamo strategico per il consolidamento della nostra practice di corporate international non solo in Italia.
Avete in pipeline altre operazioni? Ci sono aree di pratica o Industry che intendete rafforzare o presidiare?
Al momento stiamo prendendo in considerazione altre candidature sia per la practice di corporate international che per quella degli arbitrati commerciali internazionali dove siamo già ben posizionati e stiamo ricevendo sempre maggiori richieste di assistenza e sulla quale pure vorremmo investire ulteriormente a completamento di una delle practice di punta dello studio che è quella degli arbitrati internazionali per investimenti.
Poi?
Altra practice sulla quale vorremmo investire è…
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