#Coronavirus, l’udienza diventa virtuale per arbitrati e mediazioni in Camera Arbitrale Milano
In epoca di coronavirus si sperimentano e si rafforzano nuovi modi di lavoro e maggiore è l’impulso all’uso delle nuove tecnologie. A parte lo smartworking e il lavoro agile già adottato tra i dipendenti, anche le udienze diventano virtuali, da svolgere in collegamento video – telefonico.
“Gli uffici della Camera Arbitrale di Milano -dichiara Stefano Azzali, Direttore Generale della Camera Arbitrale di Milano, società in house della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – restano aperti e per le udienze arbitrali e gli incontri di mediazione la Camera Arbitrale di Milano sta predisponendo soluzioni alternative, peraltro già utilizzate in passato, organizzando collegamenti video-telefonici” .
Del resto da un’indagine della “Queen Mary University” di Londra, sull’arbitrato internazionale, condotta su un campione di oltre 1.000 tra professionisti, arbitri e legali d’impresa, emerge con forza l’esigenza di ricorrere maggiormente alle nuove tecnologie con, ad esempio, verbalizzazioni in tempo reale, archivio dati e verbali su Cloud e uso di intelligenza artificiale per analisi dati e revisione documenti.
In particolare ecco i dati: in generale per il 98% degli intervistati bisognerebbe utilizzare più spesso la tecnologia in udienza (presentazioni multimediali e verbalizzazione elettronica in tempo reale), per il 91% occorre fare ricorso al Cloud per l’archiviazione, per l’89% è necessario incrementare l’uso delle videoconferenze per le udienze, per il 78% occorre ricorrere all’intelligenza artificiale (per la revisione di documenti attraverso la tecnologia e analisi di dati).
Il campione dell’indagine. I partecipanti all’indagine ricoprono il ruolo di professionista (47%), arbitro e legale (12%), arbitro (10%) e legale interno d’azienda (10%). Provengono dall’Europa (35%), Asia (25%), America Latina (14%), Africa (10%), Medio Oriente (9%) e Nord America (8%). Lavorano principalmente nel settore Legale (46%), Costruzioni (9%), Energia (8%), Bancario (5%) e Spedizioni marittime (4%).