Cop (Chi odia paga) ha annunciato i risultati della prima call “Una Buona Causa” contro l’odio online. L’operazione ha finanziato due associazioni (entrambe sul tema cyberbullismo) mandandole in overfunding. La “Rete del Bene”… inizia a pagare!
I due progetti sono “New Wild Web”, uno spettacolo teatrale dedicato al tema del cyberbullismo organizzato dall’associazione Puntozero (che ha raccolto 22mila euro) e “Digital Guardian”, iniziativa dell’associazione Zanshin Tech di Genova che ha l’obiettivo di formare 120 ragazzi su tutto il territorio nazionale affinché imparino a difendere se stessi e gli altri dal cyberbullismo.
Cop è la prima startup legaltech italiana a vocazione sociale in grado non solo di difendere le vittime di odio online tramite servizi tecnologici e legali ma di coinvolgere, attraverso il crowdfunding, l’intera società civile nella sua prevenzione. Tutti (associazioni, aziende e cittadini) sono parte attiva di questo processo virtuoso perché, come ricorda Francesco Inguscio (nella foto) ceo di Cop, «per fermare l’odiatore serve la legge e chi la sa applicare, per fermare l’odio servono educazione, consapevolezza e chi le sa diffondere».
Nel frattempo è
ai blocchi di partenza la nuova call “Una Buona Causa” con l’invito ai corporate a #DonateProfitToStopHate. Il timing è interessante. L’iniziativa parte ora che sta riprendendo a dilagare il boicottaggio di Facebook #StopHateForProfit
a cui stanno aderendo anche molti VIP. Il tutto mentre anche Netflix esce con
The Social Dilemma un docufilm che porta tutti a riflettere su odio online e fake news (e il ruolo delle piattaforme di social networking nella manipolazione delle persone).
Mentre l’odio online (e offline) torna alla ribalta, Cop inizia anche a poter fornire supporto tecnico e legale gratis alle vittime di odio online. Gli utenti che avranno bisogno di supporto e tutela legale per reati come revenge porn, stalking, cyberbullismo o diffamazione online visitando il sito di Chi Odia Paga potranno richiedere una card del valore di 150 euro utile a coprire le spese per i servizi come la legalizzazione delle prove online, la rimozione dei contenuti offensivi o la generazione di una vera e propria diffida online contro i propri haters.
L’obiettivo di Chi Odia Paga è quello di democratizzare l’accesso degli utenti alla tutela dei propri diritti, facendo in modo che nessuna vittima resti indifesa. Una mission questa che sin dall’inizio ha guidato Cop nella creazione del proprio modello di business a vocazione sociale e che si sta rivelando sempre più virtuoso e sinergico con gli altri soggetti attivi nel settore.