Conferma dell’omologa dei concordati Exitone e STI. Vittoria Marotta e Briguglio in Corte d’Appello
Un nuovo, importante precedente in tema di concordati preventivi e applicazione del cram down arriva dalla Corte d’Appello di Roma. Il collegio ha rigettato i reclami proposti dall’Agenzia delle Entrate contro i decreti di omologa emessi dal Tribunale di Roma nelle procedure di Exit One S.p.A. e STI S.p.A., due realtà coinvolte in un processo di ristrutturazione del debito complessivo di oltre 80 milioni di euro, di cui 50 milioni nei confronti dell’Erario.
A guidare la difesa delle società è stato Francesco Marotta (nella foto), affiancato dal Prof. Antonio Briguglio e supportato dagli avvocati Serena Mangiapelo e Claudia Pezzi.
La Corte, confermando l’impostazione del Tribunale, ha ribadito un principio sempre più centrale nella gestione delle crisi d’impresa: il sindacato del giudice sull’omologa non può spingersi fino a valutare il merito economico della proposta, salvo i casi in cui emerga una manifesta implausibilità delle possibilità di successo del piano.
La decisione rappresenta un ulteriore tassello nell’evoluzione dell’applicazione del cram down, meccanismo che consente al Tribunale di omologare un concordato nonostante l’opposizione di alcuni creditori pubblici, come appunto l’Agenzia delle Entrate, se la proposta soddisfa i requisiti di legge.
Il caso Exitone e STI si inserisce così tra le più significative operazioni di ristrutturazione sul mercato italiano degli ultimi mesi, in un contesto in cui l’uso del cram down si sta sempre più affermando come strumento cruciale nella gestione delle crisi aziendali con un importante coinvolgimento di creditori pubblici.