CONCORRENZA CORPORATIVISMO E LIBERISMO

di Aldo Scaringella

Ieri il PD ha inviato a tutti gli avvocati una lettera aperta sulla riforma di quella che con linguaggio arcaico viene ancora definita la professione forense. Nei giorni scorsi c’è stato attraverso le colonne de Il Sole 24 ore un botta e risposta fra il presidente del CNF Guido Alpa e il presidente della Adam Smith Society Alessandro De Nicola con posizioni in campo prevedibili e coerenti dal loro punto di vista.

Quella di Alpa cristallizzata sulla conservazione nella tutela di interessi e posizioni il cui unico obiettivo e' la preservazione del potere corporativo.

Quella di De Nicola condivisibile sotto certi punti di vista, meno accettabile nella prefigurazione di un mercato legale collocato in un mondo iperliberistico dove lo stato sia quasi assente e i servizi pubblici pura archeologia.

la lettera del PD invece soffre dello stesso male di cui soffre oggi la politica, "il ricettismo", scevro da progettualita' e leadership.

Esclusa l'ultima, le due posizioni prefigurano un mercato legale fuori dai tempi. Il contesto sociale nel quale saremo molto probabilmente costretti a muoverci nei prossimi 20 anni in Italia e in Europa sarà completamente diverso da quello che era fino a 4 anni fa. Avremo meno produzione di ricchezza e più necessità di stato sociale attraverso una più equa distribuzione delle risorse e una maggiore esigenza di valorizzazione, a partire da pari opportunità date dallo stato a tutti, delle eccellenze e dei meriti.
In un sistema come questo, oltre all'augurio di strutture pubbliche formative (scuole e universita') di qualità per tutti, sono auspicabili spazi di libertà a vantaggio di una concorrenza regolamentata e resa vincolante nel rispetto delle regole da sanzioni che abbiano un effetto deterrente verso le degenerazioni della concorrenza stessa, con la possibilità per i migliori di essere sul mercato, offrendo ai propri clienti, in modo trasparente,  servizi di qualità, efficienti e a buon prezzo.

Le posizioni legittime di Alpa e De Nicola non sembrano tener conto del contesto storico economico e sociale nel quale il mercato legale si troverà nei prossimi anni e sono quindi per questo opzioni infondate e inapplicabili al presente in chiave di risoluzione futura dei problemi attuali del mondo delle professioni. E concluderei aggiungendo, per riprendere Alpa: nonostante provengano da avvocati.

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