Comincia la Legalcommunity Week, nell’anno del cambiamento

di nicola di molfetta

Partiamo da qualche dato. Questa sarà un’edizione monstre della Legalcommunity Week. Nelle giornate che ci aspettano, metteremo insieme, 30 eventi, oltre 5.500 partecipanti, 60 supporter e 200 relatori esperti, rappresentanti del mercato dei servizi legali italiano e internazionale. Ma ciò che è più rilevante è che in questa settimana di incontri, dibattiti, confronti e analisi, Legalcommunity sarà il luogo in cui si discuteranno tutte le questioni più urgenti per la conoscenza e l’intelligenza del mercato dei servizi legali. Parleremo di tecnologia e intelligenza artificiale; di finanza e impresa; di mondo in house; e poi nuovi mercati, riforme e opportunità di business. Tutto il programma della week lo trovate sul sito dedicato Legalcommunityweek.com

La kermesse si preannuncia particolarmente intensa. Ma in questo appuntamento la categoria forense dovrà dimostrare di essere davvero una comunità. La ripresa post pandemica ha talmente rilanciato il settore che (questa è la sensazione di chi come noi osserva dall’esterno) i suoi protagonisti si sono lanciati alla rincorsa della crescita di rimbalzo perdendo di vista il quadro d’insieme. Tutti corrono e pochi sanno davvero dove stanno andando.

Eppure, tra sfida tecnologica, integrazioni, challenge dimensionale, competizione delle competenze e nuove frontiere del people management, sembra chiaro che il settore si appresta ad abbandonare il punto di equilibrio faticosamente raggiunto negli ultimi 25-30 anni.

Ecco cosa intendo. Il modello di mercato dei servizi legali che, a mio parere, sta per arrivare al capolinea, è un modello nato in seguito alla grande rivoluzione culturale determinata dalla calata delle law firm internazionali nel Paese. L’avvocatura d’affari, in questo lasso di tempo, ha dovuto gestire con grande fatica e con grandi sacrifici un processo di riconversione che si è reso indispensabile per non perdere in competitività nel confronto con i concorrenti di matrice anglosassone o americana. Oggi, però, quegli stessi operatori che hanno rappresentato il benchmark a cui riferirsi per poter declinare in chiave locale un nuovo business model, sono alle prese con un processo esattamente analogo. Devono fare i conti con l’attività degli aternative legal service provider, devono puntare su nuovi mercati (è l’Asia il futuro), devono abbandonare standard retributivi ormai obsoleti, devono riconsiderare la dimensione fisica e strategica del lavoro legale. La competenza giuridica, da sola non basta più. Serve managerializzare il settore. Serve rendere multidisciplinari le strutture (affiancando alla competenza legale quelle tecniche e finanziarie), serve inventare un nuovo modello che superi quello attuale che, ormai, presto si rivelerà obsoleto esattamente come obsoleti, alla fine degli anni Novanta, apparvero i piccoli studi dominus-guidati, destrutturati e connessi al mercato solo per il tramite delle relazioni personali dei loro fondatori.

E allora? Allora si riparte da Milano. Dalla Legalcommunity Week. Dall’unico appuntamento che mette l’Italia al centro del mercato legale internazionale. L’unico appuntamento in cui l’avvocatura italiana può fare sistema. Perché è l’unico contenitore in cui immaginiamo il mercato dei servizi legali che verrà ascoltando la voce di tutti.

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nicola.dimolfetta@lcpublishinggroup.it

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