Clifford Chance e Ey mandano in porto il concordato Atac
Il tribunale fallimentare di Roma ha accolto il ricorso e ha emesso in data odierna il Decreto di ammissione di Atac, l’azienda di trasporto pubblico locale più grande di Italia con circa 11.000 dipendenti, alla procedura di concordato preventivo ex art 186 bis. l.fall.
Il ricorso è stato presentato dal professor Carlo Giampaolino (nella foto), socio di Clifford Chance e ordinario dell’Università di Tor Vergata, in qualità di difensore e advisor legale della società nella procedura, coadiuvato da un team composto dall’associate Alessandro Sciarra e dal professor Tommaso Di Marcello.
Il regolamento degli sfp (strumenti finanziari partecipativi) inclusi nel Piano Industriale depositato a gennaio 2018 è stato curato dall’avvocato Francesco Marotta dello studio Ernst&Young. Più in dettaglio, Marotta ha ideato per il concordato di ATAC l’inserimento di sfp come fulcro della struttura di esdebitazione nel concordato stesso. Nel Piano concordatario gli strumenti finanziari partecipativi assegnati all’atto dell’omologa ai creditori chirografari gestiscono il rimborso della maggior parte del debito di 1,35 miliardi di euro.
La peculiarità consiste nell’avere individuato uno strumento che assegna ai creditori chirografari i benefici derivanti dalla prosecuzione dell’attività aziendale in ciascuno degli scenari possibili in esito alle scelte che il Comune di Roma Capitale effettuerà per la gestione del Trasporto Pubblico Locale (Tpl).
Gli strumenti finanziari partecipativi, dunque, consentiranno di combinare l’interesse dei creditori di ATAC, che il concordato deve proteggere, con la libera discrezionalità dell’amministrazione capitolina nell’individuare la forma in cui far proseguire l’attività di gestione del Tpl.