Clifford Chance con la cordata di Investindustal per Rcs
Secondo quanto risulta a legalcommunity.it, lo studio Clifford Chance è al lavoro al fianco della cordata formata da Investindustrial, Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai, Pirelli che ha deciso di lanciare una contro-Opa su Rcs. La mossa, che punta a scalzare quella dell’azionista Cairo (assistito da BonelliErede) punta a «creare un gruppo editoriale multimediale di portata internazionale partendo dalle piattaforme di business esistenti», secondo quanto si apprende da una nota.
Il team di Clifford Chance, sempre secondo quanto appreso da legalcommunity.it, è guidato da Alberta Figari e composto da Stefano Parrocchetti, Francesca Casini, Luca Piacentini, Vittorio Novelli. Per la parte finanziaria sono al lavoro Ferdinando Poscio e Chiara Commis; mentre per quella regolamentare, Luciano Di Via.
I soci di Rcs apporteranno le loro azioni (Diego Della Valle ha il 7,32%, Mediobanca il 6,25%, UnipolSai il 4,59% e Pirelli il 4,43% per un 22,6% complessivo) in una società di nuova costituzione partecipata dalla Investindustrial di Andrea Bonomi che lancerà un’Opa volontaria sul restante 77,4% del capitale. L’Opa non è finalizzata al delisting di Rcs, il cui flottante sarà quindi eventualmente ricostituito.
Il prezzo di 0,70 euro, offerto per cassa, incorpora un premio del 68,4% rispetto al corso di borsa del 7 aprile scorso, data antecedente l’annuncio dell’Ops di Urbano Cairo (che a quella data valorizzava Rcs 0,527 euro per azione) e del 17% rispetto a quello di chiusura di venerdì 13 maggio.
La NewCo non avrà debiti finanziari e finanzierà l’Opa con «mezzi propri messi a disposizione da Investindustrial e dai soci Rcs che, a valle dell’operazione, possiederanno rispettivamente il 45% e il 55%. Quest’ultima quota sarà detenuta paritariamente in misura del 13,75% dai soci Rcs». I soci «si sono sin d’ora impegnati a dotare NewCo di ulteriori risorse finanziarie per sottoscrivere la quota di propria competenza di eventuali aumenti di capitale di Rcs, di massimi 150 milioni, al fine di consentire la creazione di uno dei principali gruppi multimediali di portata internazionale».
Ora la palla passa al consiglio d’amministrazione del gruppo editoriale, assistito per questa partita da Cleary Gottlieb e Chiomenti (qui l’articolo) che dovrà pronunciarsi anche su questa proposta.