Chiomenti, prossima tappa Casablanca

Ottobre sarà un mese importante per Chiomenti. Un mese di annunci. Un mese in cui cominceranno a prendere forma alcuni dei progetti che, poco più di un anno fa, hanno portato Francesco Tedeschini a essere eletto senior partner dello studio fondato nel 1948 dal grande Pasquale Chiomenti. Questa cattedrale della business law italiana, da sempre attentissima a proteggere il suo ethos tradizionale, si appresta a spingere l’acceleratore su internazionalizzazione e innovazione.
La prima è una strada che ha sempre caratterizzato l’associazione ma che adesso si apre a un importante ampliamento.
La seconda è invece una mossa che si pone in linea di continuità con i primi passi compiuti tre anni fa sul fronte della digitalizzazione gestionale (si veda il numero 71 di MAG).

Tedeschini, che dal momento della sua nomina alla guida di Chiomenti non ha mai rilasciato interviste, ha accettato di parlare di questa stagione “inter-tech” dello studio con MAG.

IN AFRICA, SI PARTE DA CASABLANCA

Andiamo con ordine. E partiamo dalla prima delle due novità, entrambe ideate e fortemente supportate insieme al managing partner Filippo Modulo. Molto presto lo studio punterà decisamente su un nuovo mercato: il Marocco e più in generale l’Africa nord-occidentale. «Ci apprestiamo a inviare – dice l’avvocato – un nostro professionista nell’ufficio di Gide Loyrette Nouel (Gide) e Cuatrecasas in Marocco. L’Africa potrà avere un ruolo rilevante nella nostra strategia internazionale. Ma per cominciare abbiamo deciso di partire dall’area nord-occidentale del continente. A Casablanca, quindi, Chiomenti condividerà la propria esperienza con due dei suoi alleati europei. Replicando uno schema che, oramai, è diventato una best practice operativa. Con questi due studi condividiamo già la nostra presenza a Londra e Shanghai (mentre per il momento la sede di Pechino è condivisa solo con Gide) e New York, dove ci siamo appena organizzati per trasferirci in un intero piano del Rockfeller Plaza».
La portata di questa iniziativa verso l’altra sponda del Mediterraneo (che, secondo quanto risulta a MAG, dovrebbe cominciare con il trasferimento di una giovane ma molto qualificata “promessa” dello studio) vuole essere strategicamente rilevante. «Non stiamo mandando uno dei nostri in secondment. Ma stiamo facendo un primo passo nella costruzione di una presenza destinata a durare e magari a crescere nel tempo», sottolinea il senior partner di Chiomenti. Il fatto di muoversi in sinergia con i colleghi francesi di Gide e gli spagnoli di Cuatrecasas, del resto, consentirà allo studio di avere, da subito una struttura di una certa consistenza sul territorio.

IDEE E PROGETTI IN CIRCOLAZIONE

Di fatto, con questa mossa, Chiomenti rafforza ulteriormente la dimensione globale del proprio raggio d’azione e il rapporto di collaborazione con i suoi partner europei tra cui, oltre ai già citati Gide e Cuatrecasas, ci sono anche i tedeschi di Gleiss Lutz. «L’alleanza sta funzionando. E non penso solo ai referral che produce. A mio avviso, il contributo più importante che fino a oggi abbiamo ricevuto da questa relazione continuativa con i colleghi tedeschi, francesi, e spagnoli è di carattere culturale e professionale. Partecipando a questo network condividiamo riflessioni e iniziative sull’approccio internazionale, sulla gestione dello studio e sull’evoluzione della professione».

Poi ci sono anche alcune iniziative operative. Come nel caso dell’hub lanciato a novembre 2015 a Francoforte, città sede della Bce, dove insieme ai nostri alleati europei abbiamo creato un gruppo di lavoro congiunto sul fronte della regolamentazione bancaria. «Si è trattato di un progetto importante che stiamo proprio in questi giorni rafforzando con il supporto del nostro Socio Alessandro Portolano, che recentemente ha partecipato a un focus group a Francoforte con i responsabili degli altri studi». Anche perché, secondo Tedeschini, l’Europa potrebbe essere lo scenario su cui avviare anche altre iniziative simili. «Al di là della attuale fase di transizione che stanno vivendo le istituzioni – dice l’avvocato – è chiaro che se si dovesse andare verso la realizzazione di un regime fiscale più marcatamente comunitario o verso iniziative analoghe in settori similari, l’importanza di poter agire in modo sinergico con i nostri alleati sarebbe un ulteriore fattore di successo». L’avvocato pensa alla condivisione di attività ed esperienze per rafforzare l’offerta e la capacità di “execution” da parte dei quattro studi del network. In questa prospettiva, prosegue Tedeschini, «si può immaginare che tutto ciò che verrà fatto a livello europeo da ciascuno dei nostri studi possa essere realizzato in modo più integrato da tutti e quattro insieme». Ma senza che questo porti ad una fusione tra le quattro insegne indipendenti. «Tutti i nostri studi – osserva in proposito il senior partner di Chiomenti – sono cresciuti coltivando il valore dell’indipendenza. È proprio la condivisione di questo valore che ha fatto da collante nella creazione della nostra alleanza. Metterlo in discussione – prosegue – significherebbe far venir meno uno dei fattori che ha reso possibile il network».

FOCUS INNOVAZIONE

Intanto, Chiomenti si lascia “ispirare” e si dedica alla condivisione di idee e progetti con i propri alleati. Anche sul fronte dell’innovazione. «Questo è un punto su cui abbiamo scelto di insistere da subito – racconta Tedeschini, il quale ricorda anche come dopo il suo insediamento abbia voluto la – costituzione di un “innovation committee” che, pur non essendo un organo statutario è destinato ad avere un ruolo fondamentale nel prossimo futuro».
Insieme e di pari passo con l’innovazione, Chiomenti sta facendo un significativo passo in avanti sul fronte della “managerializzazione” delle funzioni di gestione dello studio. E qui veniamo alla seconda novità.
Dopo la nomina di Sebastiano Zimmitti (già socio dello studio) a general counsel e l’ingresso di Costanza Citrini (ex McKinsey) quale responsabile Hr e talent development, Chiomenti ha deciso di investire su un esperto di…

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