Chiomenti in manovra

Rigore assoluto. Tono severo. L’immagine non è tutto. Ma sempre più spesso racconta chi siamo meglio di tante parole. Lo studio Chiomenti, qualche giorno fa, ha messo online la nuova versione del suo sito internet. Di per sé, questa sarebbe una non notizia. Tuttavia, se si va oltre la finestra (online) sullo studio, si può riflettere su alcuni passaggi importanti che sono in corso all’interno dell’organizzazione fondata 70 anni fa da Pasquale Chiomenti: il quarto passaggio generazionale, il nuovo assetto della partnership, l’obiettivo di continuo posizionamento sul mercato e la questione identitaria che ormai sembra avere assunto un tratto ben definito.

MAG ne ha parlato con Filippo Modulo (nella foto), managing partner dello studio e Gregorio Consoli socio gestore responsabile della comunicazione e del business development.

A proposito di passaggi importanti, il prossimo in agenda è previsto tra fine aprile e inizio maggio quando lo studio terrà l’annuale assemblea dei soci. Quest’anno, l’assise non si occuperà solo di approvare i conti e ratificare l’eventuale nomina di nuovi partner, ma dovrà provvedere anche al rinnovo delle cariche gestionali. Ovviamente Modulo e Consoli non si prestano a un toto-nomine. Ma si limitano a dire che «In virtù del principio generale della rotazione delle cariche è probabile qualche avvicendamento».

Con la messa online del nuovo sito, lo studio ha inoltre ufficializzato alcuni passaggi importanti avvenuti nella propria struttura. A cominciare dall’introduzione di nuove figure come i senior attorneye i counsel(in cosa consistono lo abbiamo raccontato nel numero 71 di MAG) passando per l’accorpamento degli of counsel già soci con gli of counsel.

La novità più rilevante, però, è stata la comparsa di una nuova qualifica: quella di special independent counselche al momento appartiene solo a Michele Carpinelli. 

Come noto, l’avvocato, uomo simbolo dello studio, non è un socio qualsiasi. La sua storia professionale è intimamente legata a quella di Chiomenti (si veda il libro 2006-2016 Avvocati d’Affari). Il suo prestigio e la sua autorevolezza sul mercato conoscono pochissimi eguali. Non a caso, i soci cinque anni fa avevano deciso di derogare al limite statutario dei 65 anni per consentirgli la permanenza nell’associazione fino a quando l’avesse voluto (l’unico altro caso in cui ciò è accaduto riguarda il socio Francesco Ago). Nel frattempo Carpinelli, tra i più forti m&a lawyer del Paese, ha anche cominciato a lavorare a un progetto personale filantropico nell’area del socialee quindi ha deciso di dedicarsi anche alle sue passioni non avendo più l’onere di essere anche socio dello studio.

«Michele Carpinelli – dice Modulo – è una persona speciale. Legatissima a Chiomenti. Le ultime mail di giornata che mi capita di trovare nella posta elettronica quando al mattino controllo il mio smartphone, di solito sono le sue, inviate a tarda notte. Per questo abbiamo voluto coniare per lui la qualifica di special independent counsel».

Ma se da un lato questo passaggio segna una «variazione dello status professionale», dall’altro sottolinea Modulo, non implica un cambiamento in termini di «presenza professionale». Carpinelli, infatti, continua a essere pienamente “on board” occupandosi prevalentemente “dell’assistenza in tematiche di corporate governancedi società quotate, anche in relazione ad operazioni fra parti correlate, di impostazione generale di operazioni straordinarie societarie, di definizione degli assetti patrimoniali di gruppi familiari, di disciplina dei rapporti con autorità di vigilanza (in particolare Consob e Banca d’Italia) e nel contenzioso relativo a dette tematiche anche dinanzi alle Corti dell’Unione Europea” così come indicato dal suo profilo nel sito dello studio. 

Sempre dal sito si può verificare in termini fattuali l’effetto del lavoro sul rafforzamento qualitativo del corpusprofessionale attuato da Chiomenti nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Gli avvocati dello studio sono passati da 400 (si veda il numero 81 di MAG) a 298.

«Questo è stato un passaggio molto delicato – dice Modulo – abbiamo compiuto una serie di scelte con un obiettivo molto chiaro. Vogliamo che lo studio si posizioni stabilmente nella fascia più alta del mercato. Perché riteniamo che quella sia l’area che ci appartiene». E questo lavoro, aggiunge il managing partner…

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