Cba nella taskforce italocinese per favorire investimenti e operazioni di m&a transnazionali

Si è svolta a Pechino la prima assemblea di Belt & Road Service Connections (BNRSC), associazione formata per fornire tutti i servizi necessari all’iniziativa The Silk Road Economic Belt and the 21st-century Maritime Silk Road, più comunemente denominata One Belt One Road (OBOR), presentata nel settembre-ottobre 2013 dal presidente cinese Xi Jinping. I soci sono consulenti legali di vari paesi, per la Repubblica Popolare Cinese lo studio De Heng Law Offices – oltre 1.800 professionisti, uno dei più grandi studi legali in Cina, 25 sedi nazionali e 5 nel mondo, a New York, L’Aia, Parigi, Bruxelles e Dubai – per l’Italia CBA Studio Legale e Tributario, 120 professionisti e sedi a Milano, Roma, Padova, Venezia e Monaco di Baviera Wolf Theiss per l’Austria, istituzioni pubbliche cinesi di vari settori (tra cui Chamber of Commerce of Metal Mineral & Chemical Importers, China Overseas Development Association, China Association for the Promotion of Development Financing, China International Chamber of Commerce for Private Sector, China Intellectual Property Operation Alliance, Chamber of International Commerce of Kazakhstan, Global Wenzhou Business Development).

A guidare l’organizzazione nelle sue diversificate iniziative è stato nominato un direttorio guidato da Mrs Wang Li (Managing Partner di DeHeng), co-chairmen Chen Feng (già ministro del commercio della Cina) e Angelo Bonissoni (CBA – nella foto). Il loro compito non è solo quello di individuare i progetti e le iniziative nei vari pesi ma anche i meccanismi perché le imprese e gli imprenditori trovino un linguaggio comune oltre al supporto finanziario. “La via della seta per mare e per terra oggi, nell’iniziativa OBOR, unisce già circa 65 paesi che rappresentano un Pil di circa UDS 30 trilioni”, ha dichiarato Angelo Bonissoni, Managing Partner di CBA e Co-Chairmen BNRSC, e “l’Italia rappresenta, storicamente e per sua natura, la porta di accesso al mercato europeo, non solo della Cina ma di tutti quei paesi che si trovano sul percorso della Via della Seta. Ne nascono quindi opportunità di operazioni crossborder per il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, in particolare nel settore energy, la realizzazione d’impianti per la produzione di energia e di opere infrastrutturali per ospedali, ferrovie, la depurazione e il recupero delle acque, operazioni a supporto al mercato agricolo, tutti settori in cui l’Italia eccelle nel mondo”.

65 paesi che tra loro analizzano come fare business insieme nel rispetto delle reciproche usanze, religioni, tradizioni, culture e lingue. 65 paesi che affrontano, su una piattaforma comune (OBOR), l’opportunità di effettuare investimenti in numerosi settori, dall’energy alle infrastrutture di vario genere, attraversando tematiche che necessariamente coinvolgono differenti questioni, non ultime quelle ambientali, e le diverse modalità di finanziamento delle varie opere. In questo, finanziare la geografia toccata dalla Via della Seta è un’opportunità che vuole essere colta necessariamente ricorrendo a schemi che tengano conto, appunto, delle realtà di riferimento.

L’impulso della One Belt One Road arriva dall’intuizione del presidente cinese Xi Jinping, poi condivisa dai numerosi capi di stato, sia asiatici che europei, ed oggi attraversa tutti quei paesi proprio per il suo approccio proattivo alle rispettive economie e popolazioni. La squadra di BNRSC si confronta costantemente, in una piattaforma sovranazionale, proprio per le numerose opportunità che nascono dalle specifiche necessità dei paesi interessati. E si occuperà di organizzare eventi di matchmeeting tra imprese di diverse nazioni lungo la Via della Seta, con la finalità di permettere, implementare e incoraggiare la condivisione delle numerose sinergie generate dal progetto OBOR.

L’accordo CBA / DeHeng nasce in linea con la più ampia strategia “One Belt One Road” della Repubblica Popolare Cinese, che mira ad intensificare i collegamenti infrastrutturali lungo la “Silk road”, la strada di commercio tradizionale che collega la Cina, attraverso il centro Asia, all’Europa, e ad aumentare le relazioni culturali ed economiche per avere un ruolo di protagonista nel panorama mondiale accanto, non in contrapposizione, ai paesi interessati Nello specifico, al progetto lavora una task force italocinese di professionisti con l’obiettivo di monitorare i rispettivi mercati, attraverso continue riunioni one-to-one con selezionati investitori cinesi, per operazioni di cross border tra Italia e Cina: Luca Scarani, Chiara Chiosi e Andrea Motta, coordinati dai Soci di CBA Luca Fabbrini e Paolo Esposito, e Harrison Jia, Wu Yuhong e Alex Bravin guidati dal Global Chief Partner Wang Li di DeHeng.

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