Cause temerarie, prima condanna per il querelante
Sentenza storica del Tribunale di Milano in merito a una querela considerata temeraria e intimidatoria nei confronti di un giornalista dell’Unione sarda, prosciolto dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa, al quale erano stati chiesti 500mila euro di risarcimento da una società.
Il giornale e il giornalista sono stati difesi da Giovanni Paolo Contu, Giuseppe Macciotta e Fabio Pili del foro di Cagliari.
Il giudice Anna Cattaneo del Tribunale civile di Milano, ha condannato, la società querelante a risarcire il giornalista con 18 mila euro e al pagamento delle spese processuali pari a 9mila euro. Nella esemplare sentenza, il giudice ha applicato il comma 3 dell’articolo 96 del Codice di procedura civile (finora scarsamente applicato), in recepimento di una normativa comunitaria che intende reprimere e scoraggiare i comportamenti di chi fa querele per chiedere la riparazione di un torto pur sapendo di non averlo subìto.
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