Casucci e Sassani vincono per Thun
Thun, assistita da Giovanni Casucci (nella foto) e da Gianluigi Muscas, con il coinvolgimento del professor Bruno Sassani, ha ottenuto in Cassazione una significativa decisione che ha cassato con rinvio una sentenza di Corte di Appello di Venezia (conforme alla decisone di primo grado del Tribunale) in tema di diritto d’autore.
Il tema della proteggibilità per diritto d’autore del design industriale, già significativamente sostenuto dalla migliore giurisprudenza milanese (leggi anche qui o qui) ha trovato un nuovo elemento di chiarezza da parte della Suprema Corte: il principio di diritto ivi enunciato recita espressamente: «Il valore artistico richiesto per la proteggibilità dell’opera d’industrial design non può essere escluso dalla serialità della produzione degli articoli concepiti progettualmente, che è connotazione propria di tutte le opere di tale natura, ma va ricavato da indicatori oggettivi, non necessariamente concorrenti, quali il riconoscimento, da parte degli ambienti culturali ed istituzionali, circa la sussistenza di qualità estetiche ed artistiche, l’esposizione in mostre o musei, la pubblicazione su riviste specializzate, l’attribuzione di premi, l’acquisto di un valore di mercato così elevato da trascendere quello legato soltanto alla sua funzionalità ovvero la creazione da parte di un noto artista».
Il più elaborato approccio della Suprema Corte, si legge in una nota, porta a determinare la sussistenza del “valore artistico” nei casi in cui il l’apprezzamento del design in sè «trascende la funzionalità legata all’oggetto, risultando apprezzato e desiderabile nel mercato, quindi, a prescindere dal qualsiasi funzione tecnica sia dedicato o possa svolgere. Tale posizione costituisce una nuova pietra miliare diretta a rafforzare la protezione dell’industrial design» che segue il fil rouge della visione iniziata proprio con il celebre caso Arco Flos deciso in Corte di Giustizia nel gennaio 2011, sempre sotto il patrocinio di Giovanni Casucci.