CASSA FORENSE, VINCE LUCIANO

E' Nunzio Luciano (nella foto a sinistra) il nuovo presidente della Cassa Nazionale Forense. L'11 gennaio 2014, l'avvocato, iscritto all’Ordine di Campobasso, già coordinatore regionale di AIGA Molise e vicepresidente vicario uscente della Cassa, ha battuto l'avversaria Luciana Taormina ottenendo 56 voti su 80. Gli iscritti, dunque, hanno fatto una scelta nel segno della continuità rispetto alla gestione di Alberto Bagnoli. Le sfide che aspettano il neo presidente sono molte. Le cifre che caratterizzano la situaizone in cui versa l'ente sono eloquenti.
Ecco come si presenta il nuovo presidente sul sito della Cassa.

DOMANDA: In che termini ritiene di dover affrontare nel Regolamento sui contributi minimi, le agevolazioni suggerite nel comma 9 dell’art. 21 della L. n. 247/2012?
RISPOSTA: La nuova legge professionale prevede l'obbligatorietà dell'iscrizione a Cassa Forense per gli iscritti agli albi, sottraendoli alla gestione penalizzante dell'INPS. Così come già avviene per le altre fondazioni dei liberi professionisti, cessa la distinzione tra i colleghi ed a tutti riconosciamo la stessa cittadinanza previdenziale. La commissione dei delegati da me presieduta ha redatto una bozza di nuovo regolamento dei contributi, che ha ricevuto un ampio consenso dalle componenti ordinistiche ed associative dell'avvocatura italiana. Il testo non poteva non tener conto della grave crisi economica in cui versa il paese ed in particolare dei bassi redditi dei 56.000 possibili nuovi iscritti. Si è previsto, senza rinunciare alla solidarietà, un sistema flessibile che consente, oggi, a coloro che hanno una scarsa capacità economica di versare poco, con la possibilità, domani, di colmare tale gap contributivo, rispondendo così alle istanze che ci venivano dalla base, senza compromettere l'equilibrio del nostro sistema previdenziale.
D: Come intende portare avanti il welfare in favore degli iscritti?
R:Accanto al potenziamento dell'assistenza di tipo tradizionale, occorrono misure di “Welfare attivo”, tese a sostenere il reddito dei colleghi e la professione dei colleghi. Per i più giovani, nella fase di start up: prestiti d'onore, microcredito, borse di studio ed interventi per garantire l'incasso celere delle prestazioni rese per il gratuito patrocinio. Accanto alla rateizzazione dei contributi, prevista per coloro che ne dimostrino la necessità, occorrono anche interventi specifici per le colleghe, che hanno redditi più bassi rispetto a quelli degli uomini. Un'attenzione particolare dedicheremo all'utilizzo dei fondi stanziati dall'UE per il prossimo settennato 2014/20 (oltre 100 miliardi di euro), per le piccole e medie imprese e per i professionisti, ciò ci consentirà di trovare risorse importanti.
D: Ritiene che si debba mantenere il vigente sistema previdenziale del retributivo pro rata o passare, invece, al sistema contributivo?
R: Cassa Forense ha adottato un sistema di calcolo delle pensioni che sintezza i vantaggi dei due sistemi retributivo/contributivo, essendo parametrato ai redditi prodotti all'intera vita lavorativa. Il nostro sistema rappresenta sicuramente una scelta di equità. La solidarietà del nostro sistema dove il più forte contribuisce ad aiutare il più debole non può e non deve essere abbandonata.
D: Qual è la Cassa che vorrebbe?
R: La Cassa che vorrei è quella che non può dimenticare mai che la sostenibilità di un sistema non deve essere solo finanziaria ma anche sociale! Un Ente al fianco dei suoi iscritti, erogatore di servizi ed opportunità, aperto al confronto ed al dialogo con tutte le componenti dell'avvocatura, ma soprattutto consapevole del ruolo di collante che dovrà svolgere per avere un'avvocatura unita. Un Ente disposto ad accettare tutte le critiche, ma consapevole della sterilità delle stesse, laddove non pervenga anche una proposizione di progetti alternativi. Un Ente che rivendica con forza la sua autonomia e che non sarà mai prono nei confronti di coloro che vogliono sminuirla. Mi piace, a proposito, ricordare una frase di Madiba (Nelson Mandela, anche lui avvocato e trionfatore nella battaglia per l'uguaglianza e la cancellazione dell'apartheid in Sud Africa, recentemente scomparso, ndr): “ sono sempre più convinto che a fare la storia siano le persone più comuni: la loro partecipazione alla decisioni che riguardano il futuro è la sola garanzia di democrazia e libertà”.

(fonte: Sito web della Cassa nazionale forense)

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