Carlo Pedersoli, alla vigilia dell’avvio di PedersoliGattai, parla del futuro dello studio e dell’avvocatura
«I cambiamenti della società globalizzata impongono agli avvocati di avere il coraggio di percorrere nuovi approcci alla professione, ma nel contempo di enfatizzare certi valori etici, culturali e intellettuali che evitino di svilirne l’immagine». Carlo Pedersoli è una delle colonne del mercato dei servizi legali nazionale. Figura di riferimento per la grande imprenditoria e il settore bancario, socio di uno degli studi più blasonati del panorama italiano che, all’inizio del 2024, darà vita a una nuova entità assieme allo studio Gattai Minoli e a un nutrito gruppo di avvocati ex BonelliErede (si veda il numero 205 di MAG). Alla vigilia di questo passaggio epocale (per la storia dell’associazione professionale ma anche per le dinamiche del settore che assisterà al “debutto” di un nuovo campione nazionale) abbiamo incontrato l’avvocato Pedersoli per parlare di futuro e professione; di scenari che evolvono e punti fermi; di modelli di business e obiettivi strategici. Partendo, come naturale, da una battuta sulla fine di questo intenso 2023…
Avocato Pedersoli, come si sta chiudendo il 2023 per lo studio?
Il 2023 si sta chiudendo in linea con i risultati dell’anno scorso quanto a ricavi e ciò benché all’inizio dell’anno la situazione generale non mi facesse essere ottimista; devo dire che l’essere impegnati su diverse aree della consulenza giudiziale e stragiudiziale si è dimostrata scelta vincente – per Pedersoli si tratta di scelta storica – che sempre ci ha consentito di compensare eventuali momenti di rallentamento di talune expertise.
Tra compliance, impegno sul fronte Esg e sfida tecnologica il mercato dei servizi legali è in una fase di profondo cambiamento: cosa vuol dire essere avvocato oggi secondo lei?
Il mondo e di conseguenza la società civile sono in continua evoluzione e le sfide sono molte. La tutela ambientale è ormai imprescindibile per la vita di ciascuno di noi e quindi dobbiamo anche essere in grado di svolgere la nostra professione sfruttando al meglio le nuove tecnologie che abbiamo a disposizione senza però esserne sopraffatti. Senza dire che si deve saper cogliere l’opportunità di crearsi l’expertise sulle nuove tecnologie che quei cambiamenti ci offrono e che oltretutto impattano sulle imprese a cui prestiamo assistenza e sul loro modo di interagire con i mercati.
Come si affronta la professione in questo scenario in mutamento? Cosa bisogna lasciarsi alle spalle e cosa bisogna abbracciare senza remore?
I cambiamenti della società globalizzata – dettati da nuove tecnologie, ESG, Intelligenza Artificiale, ma anche da pandemie e guerre – impongono agli avvocati di avere il coraggio di percorrere nuovi approcci alla professione, ma nel contempo di enfatizzare a maggior ragione certi valori etici, culturali e intellettuali che evitino di svilirne l’immagine. Penso che la capacità di giudizio ed elaborazione di soluzioni innovative nelle situazioni più complesse non sia sostituibile dall’Intelligenza Artificiale nel medio termine: per ricevere questo tipo di assistenza, i clienti continueranno a rivolgersi al professionista.
Voi avete deciso di fare una mossa epocale: dare vita a un nuovo progetto di studio unendo le forze allo studio Gattai Minoli. In che modo questa decisione si inserisce nel contesto che abbiamo descritto prima?
L’integrazione a con lo Studio Gattai, Minoli, Partners e con un terzo gruppo di professionisti ci consente di beneficiare del dinamismo che ha caratterizzato in questi anni la crescita e l’affermazione sul mercato dei nostri nuovi partners, coltivando e rafforzando insieme le expertise già condivise e dedicando ogni sforzo comune per sviluppare le altre che necessitino di un salto dimensionale per affrontare con maggior risolutezza le richieste del mercato. Il nuovo studio deve essere riconosciuto come un player di alta professionalità.
La partita per la leadership nel mercato legale, nel prossimo futuro, si giocherà in Italia o necessiterà un approccio internazionale?
Non vi è dubbio che da tempo il mercato legale impone il saper giocare a livello internazionale, tant’è che come Pedersoli Studio Legale ci siamo impegnati in tal senso negli anni; oggi si deve essere capaci di individuare ed esplorare nuove realtà che presentino prospettive di sviluppo di business e ci diano la possibilità di offrirci come interlocutori per i nostri imprenditori e per gli imprenditori stranieri.
Voi a che punto siete, su questo?
Abbiamo…
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