Cappelli Rccd: +22% nel primo anno

di nicola di molfetta

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L’avvio del progetto Cappelli Rccd, a fine 2020 (si veda il numero 152 di MAG), ha creato molta attesa nel mercato dei servizi legali italiano. L’unione delle forze tra lo studio fondato da Silvio Riolo, Paolo Calderaro, Michele Crisostomo e Alberto Del Din e il magic team di corporate m&a che ha seguito il rain maker Roberto Cappelli nella sua uscita da Gianni & Origoni (Gop), non poteva rappresentare solo l’ennesima aggregazione di settore. Il soggetto nato da questa operazione aveva tutte le caratteristiche per incidere e lasciare il segno. E così è stato, da subito.

MAG ha incontrato Roberto Cappelli e Paolo Calderaro per fare con loro un bilancio del primo anno di “nuovo corso”.  «Le cose stanno andando bene – esordisce Cappelli che subito mette in fila un po’ di dati –. Prima che arrivassimo noi, lo studio aveva 65 professionisti. Oggi siamo 93, che è molto più della somma tra il gruppo preesistente e il nostro (che faceva 85, ndr). E se si conta anche lo staff, siamo ormai 110 persone». Quanto agli economics, «nel 2021 abbiamo avuto un incremento di fatturato del 22%. Il che ci pare un ottimo risultato tenendo conto che si tratta di un dato ancora parziale visto che i tempi per “scaricare” l’avviamento aggiuntivo sono piuttosto lunghi. I veri risultati li vedremo nel 2022 e tuttavia possiamo parlare già di un risultato significativo».

E non è solo dell’effetto Cappelli, che si dovranno misurare gli effetti alla fine dell’anno appena cominciato. Lo studio, infatti, ha continuato a mettere a segno lateral hire in diversi settori anche dopo l’arrivo del team ex Gop. «Il più recente – interviene Calderaro – è stato quello di Paolo Serva con cui abbiamo avviato la practice di diritto tributario. E prima ci sono stati gli ingressi di Luca Magrini, Gabriele Buratti e Alessandro Vespa.Tanti investimenti che esprimeranno il loro potenziale a partire da quest’anno». Tanti investimenti, aggiunge Cappelli, «che sono stati fatti seguendo un disegno strategico ben preciso. Non abbiamo avuto un approccio opportunistico verso l’individuazione di certi profili, ma abbiamo espressamente puntato a determinati settori».

In effetti, come già sottolineato, con Serva (ex Di Tanno Associati) lo studio ha avviato un presidio in ambito tax che ormai rappresenta una competenza fondamentale visto che molte operazioni transactional sono guidate dal fiscale. Con Buratti, proveniente da Chiomenti, lo studio ha integrato ulteriore capacità in ambito governance, regolamentare e finance. Vespa, che si è unito al team da Advant Nctm, ha apportato altra expertise in ambito real estate. Mentre l’arrivo di Magrini, da Dla Piper, ha rappresentato un ulteriore rafforzamento dell’m&a e sul fronte delle cosiddette special situations. A proposito di m&a e risultati raggiunti nell’ultimo anno, come già evidenziato nel numero 175 di MAG, lo studio ha portato a casa un anno da incorniciare piazzandosi tra i migliori dieci performer per valore delle operazioni seguite secondo la classifica Mergermarket rielaborata da Legalcommunty.
Cappelli Rccd ha seguito l’acquisizione di Autostrade per l’Italia agendo al fianco del consorzio guidato da Cdp, così come ha operato nell’acquisizione di Infocert al fianco di Bregal Milestone, e in quella di Procosme agendo per Mandarin Capital. Anche se, va ricordato, l’operazione che avrebbe potuto far davvero passare alla storia il 2021 della super boutique sarebbe stata l’acquisizione di Mps da parte di Unicredit che, tuttavia, non è andata in porto. «In ogni caso – nota Cappelli – Unicredit-Mps è stato un bel banco di prova. Abbiamo lavorato ad agosto. La squadra ha risposto in maniera straordinaria. Tutti molto reattivi, con grande soddisfazione del cliente (Unicredit, ndr) e dimostrando che il nostro business model è in grado di deliverare quella qualità che per noi è l’elemento essenziale visto il tasso di seniority che ci caratterizza e che ci distingue dal tipico studio piramidale. Noi non siamo una piramide, siamo un piuttosto un cilindro». «Anzi una clessidra – sottolinea Calderaro –. Al fianco di tanti…

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