Candiani e GR Legal nella pronuncia della Cassazione sul caso dello spot Brio Blu con Zorro
Gli studi legali Candiani, con Enrico Candiani, e GR Legal, con Aurelio Richichi hanno assistito rispettivamente Zorro Productions (società titolare dei diritti d’autore sul personaggio di Zorro), e CoGeDi International (società romana attiva nella distribuzione di acque minerali) di fronte alla Corte di Cassazione, nell’ennesimo capitolo giudiziario della vicenda relativa a uno spot pubblicitario dell’acqua minerale Brio Blu risalente al 2007, nel quale il noto attore comico Max Tortora impersonava proprio il personaggio di Zorro.
Zorro Productions aveva dunque citato in giudizio CoGeDi ritenendo che lo spot, commissionato e messo in onda da quest’ultima, violasse i propri diritti d’autore. Fu l’incipit di una vicenda giudiziaria lunga ormai 17 anni, il cui ultimo sviluppo è arrivato con l’ordinanza 4386/2019 del 30 dicembre 2022 della Cassazione, che ha annullato la sentenza della Corte d’appello di Roma e stabilito i principi di diritto che dovranno orientarne la nuova decisione.
La pronuncia
Sono due i principi affermati dalla Suprema Corte nell’ultima decisione.
Il primo riguarda la possibilità di utilizzare il mezzo della “parodia” di un’opera per promuovere un prodotto a scopo di lucro. Secondo i giudici, la parodia non rientrerebbe nel novero delle “elaborazioni creative” di un’opera esistente in quanto essa non si porrebbe in continuità con quest’ultima ma ne rappresenterebbe un rovesciamento concettuale. Per questo motivo, e a differenza di quanto deciso in precedenza dai giudici romani, essa non può essere assoggettata alla richiesta di consenso da parte dell’autore. Tuttavia, per essere lecita, i giudici hanno stabilito che la parodia non deve arrecare danno al titolare dei diritti sull’opera originale.
Il secondo principio attiene invece al campo della proprietà industriale, e riguarda il diverso profilo dello sfruttamento di un marchio altrui al fine di trarne un indebito vantaggio in termini notorietà per il proprio brand (il cd. agganciamento parassitario). Per la Cassazione, un tale comportamento sarebbe vietato anche qualora il marchio fosse utilizzato (come nel caso Zorro-BrioBlu) non per contraddistinguere i propri prodotti ma per promuoverli attraverso la forma della parodia.